di Sergio Fracasso
Lo scorso 13 marzo, il consiglio comunale di Tricase, in seduta aperta, ha deliberato all’unanimità un documento per fronteggiare con coscienza e atti pratici le conseguenze del disseccamento rapido degli ulivi causato dalla Xylella fastidiosa. La gravità della diffusione del batterio che sta uccidendo gran parte dei nostri ulivi secolari e sta abbattendo un intero comparto agricolo ed economico parla in realtà di una cattiva gestione della nostra agricoltura perpetrata negli anni. I nostri ulivi sono stati abbandonati a se stessi o “curati” attraverso l’utilizzo indiscriminato di insetticidi e pesticidi, sono scomparse quelle buone pratiche per la coltivazione della terra che permettevano alle piante di crescere sane e combattere naturalmente l’attacco di batteri di varia natura come l’aratura periodica, la potatura sistematica, l’utilizzo dello zolfo e della calce quali disinfettanti. Incrementare l’uso di pesticidi e prodotti chimici per combattere la Xylella non farà che peggiorare la struttura vitale di piante e terreno, secondo le regole di un circolo vizioso che ripercorre gli stessi errori e non genera soluzioni. La stessa LILT (Lega Italiana contro il Cancro) si sta spendendo per mettere in guardia sul rischio alto legato all’uso di sostanze chimiche sugli ulivi. Soprattutto in questo senso si chiede al Ministero della Sanità di approvare al più presto l'applicazione di prodotti insetticidi vegetali derivanti da oli da frutto già utilizzati in Francia e che hanno dato ottimi risultati; in questo modo si risolverebbe il problema di utilizzo di insetticidi da fitofarmaci. Ritengo sia necessario ricorrere ad una azione coordinata che preveda incentivi d’emergenza per la ricerca, per evitare di ricorrere a cure massive e invasive così come stabilito dalla Comunità Europea; in secondo luogo è necessario modificare del tutto le prassi seguite dalla filiera dei produttori di olio, che da soli non sono in grado di poter sostenere le spese per la giusta cura del terreno. Sono indispensabili azioni di supporto reale ai produttori per la rinascita di un comparto agricolo che va ripensato in un’ottica bio-sostenibile. I nostri ulivi versano in condizioni gravissime, il nostro sportello agricolo in collaborazione con la Confederazione Italiana Agricoltori presso il Settore Ambiente, Espropriazioni ed Energia, si è attivato sin dal primo manifestarsi del fenomeno fornendo agli operatori informazioni corrette e suggerimenti, collaborando con l’Assessorato Regionale per lo Sviluppo Rurale – Servizio Agricoltura. La Xylella non attacca soltanto il patrimonio agro-olivicolo ma mina il prezioso patrimonio ambientale rappresentato proprio dalle infinite e suggestive distese di ulivi secolari, non solo risorsa turistica sostenibile ma anche radice, storia e cultura di un territorio. Si dovrà fare di tutto affinché si preservi, tuteli e difenda il patrimonio ambientale, rinsaldando l’idea di comunità. In questo senso sarà chiesto alla Regione Puglia e al Ministero dell’Agricoltura di attivarsi per favorire la ricerca sul fenomeno Xylella per trovare soluzioni efficaci in breve tempi; si chiederà alla Regione un canale diretto con i Comuni interessati dal problema e di coinvolgere operatori e vivaisti nella gestione delle risorse economiche destinate; si proporrà un metodo puntuale di cura sulla singola pianta malata; si proporrà il coinvolgimento del Parco Otranto Santa Maria di Leuca per la realizzazione di procedure e contenimento della diffusione del batterio; ci si muoverà affinché si possa promuovere un cambiamento culturale nella pratica dell’agricoltura; si chiederà di dare mandato al Responsabile del Settore Ambiente Espropriazioni ed Energia affinché provveda ad attivare le misure necessarie per ampliare le competenze dello sportello agricolo. L’emergenza Xylella è una battaglia di tutti, mi farò promotore a nome dei salentini per vincere e riavere a tutti gli effetti la nostra meravigliosa terra rigogliosa, fruttifera e sana.