Tra le tante iniziative, una merita il Premio Originalità: far suonare sul balcone di casa alcune band (BeatGeneration e Maremoto Cioccolata) e così allietare la serata ai passanti. E’ stata questa, a modesto parere di chi scrive, l’iniziativa più emblematica dell’Estate. Tutte le altre –come riferiremo in appositi servizi- sono state di notevole livello ed hanno avuto un buon riscontro, ma questa ha un significato provocatorio e bene augurante. Il privato che si offre al pubblico; le case, o meglio, i balconi che si aprono e invadono contagiando vicini e passanti. Altro che disturbo alla quiete pubblica!Se le case si aprissero tutte a tutti, avremmo certamente una Città più bella e più a misura d’uomo. E’ quello che nel corso degli anni e specialmente degli ultimi decenni è venuto meno. Qualche attento osservatore ha ricordato, in questi giorni, i tempi che furono, tempi nei quali le case e gli angoli delle strade divenivano luoghi di incontro ed ha sottolineato come in quei tempi anche l’architettura e la viabilità riflettevano una visione della vita intrisa di socialità e di comunità con le corti e gli spazi davanti casa (allu friscu). Il balcone aperto alla strada sembra far rivivere quei tempi e quella dimensione del privato-sociale, superando le barriere architettoniche e realizzando in verticale (balcone) quello che una volta avveniva in orizzontale (corti e l’uscio di casa).E se questo spiraglio di socializzazione pervadesse tutte le case? Certo lo spettacolo offerto dal balcone di casa è fortemente originale, eppure non mancano segnali che confermano una rinnovata spinta all’apertura nel segno della socializzazione.Il pensiero va ai tanti gruppi che hanno animato la vita serale dell’Estate tricasina e, più in generale, a quel volontariato che, se non si lascia corrompere da finanziamenti e rimborsi spese che nascondono stipendi, assurge ad un ruolo di positiva sfida ai luoghi comuni che sottolineano le assenze e denunciano ripetitivamente progressive chiusure, finendo per rimpiangere tempi andati e momenti d’oro.Cogliere le novità e rafforzarle, se si muovono nella direzione della socializzazione: del resto è finita l’epoca nella quale si attendeva che fosse il Comune a prendere le iniziative ed è cominciata da tempo quella delle associazioni, e non solo, che offrono, in maniera forse anche sanamente interessata, momenti di incontro e di gestione di spazi comuni: penso, per esempio, alla adozione delle aiuole comunali oppure alle proposte sociali e alle serate culturali organizzate da associazioni, bar, ristoranti, alberghi e via discorrendo. Tutte realtà presenti nella nostra Città. E’ forse ora giunto il tempo in cui le case e le famiglie e quindi anche i singoli cittadini, ciascuno nel suo piccolo ma importante ruolo, si facciano promotori in prima persona del bene comune, partendo, magari, dall’apertura al pubblico … del loro balcone

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