TRICASE - LA PAROLA AL DIRETTORE AMMINISTRATIVO DOTT.SSA MARIA GRAZIA COLUCCIA
Riportiamo di seguito le risposte dell’Ospedale alla nostra richiesta di chiarimento
 1) In via preliminare esprimo la necessità di prendere le distanze da chiacchericci su presunte vendite e/o accordi di vendita che, allo stato, non sono nei registri operativi dell’Ente e non sono noti alla scrivente;
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2) L’Ospedale Panico si muove, con determinazione e nonostante le difficoltà di vario genere, su tre direttrici: Appropriatezza di cura, Innovazione e Cultura Scientifica:
• La pubblicazione sulle testate giornalistiche nazionali dedicate alla Sanità dei lusinghieri dati rilevati dal Sistema degli Esiti del SSN (PNE) e AGENAS portano in sé l’evidenza del ruolo strategico assunto dall’A.O. “Card.G.Panico” nella cura delle patologie dalle più complesse alle malattie rare con interventi multidisciplinari in un sistema di relazioni coordinate e sincronizzate per l’efficienza e l’efficacia degli interventi.
• L’innovazione tecnologica (condizione indispensabile per essere al passo con i tempi e competitivi )in ogni caso è vissuta ed interpretata come :
- strumento al servizio del Personale Medico e Sanitario per ridurre impatti invasivi, assicurare metodiche di alta precisione ed ottimizzare i tempi di recupero dei Pazienti in interventi complessi: presso il Panico è in attività già dal 2018 il Robot Da Vinci che rende maggiormente performanti gli interventi di alta Chirurgia;
- opportunità per la migliore espressione delle professionalità e competenze proprie del profilo del Professionista in servizio presso questa Azienda Ospedaliera,
• La “Cultura Scientifica” vuole che nel Sud del Sud alcune tra le più importanti case Farmaceutiche internazionali “scelgano” l’A.O. Card.G.Panico per Studi e Sperimentazioni cliniche nelle malattie Neurodegenerative, nell’ Oncologia nell’Ematologia non meno che in altre discipline come la Cardiologia e le Chirurgie. Il “Panico” è, come noto, sede decentrata dell’ Universitaria del Salento e già dell’Università di Bari, per il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche ed annovera una popolazione studentesca di oltre 250 frequentanti. E non solo, con le maggiori Università italiane (Parma, Padova, Roma, Siena) sono formalizzate Convenzioni Extra Rete formative per il completamento delle specializzazioni in diverse discipline Radiologia, Chirurgia Generale, Cardiologia ecc…
3) Le problematiche di carattere economico si correlano, per la maggior parte, a criticità di sistema determinate dall’ormai ultradecennale “Blocco dei Tetti”: l’anacronistica normativa emergenziale e i Drg’s inadeguati lasciano a totale carico dell’Ente i maggiori costi che nel tempo si sono stratificati, da ultimo, in appena 6 anni : Adeguamenti dei CCNL (2 contratti del Comparto e 2 contratti della dirigenza Medica più 1 appena firmato); incremento dei costi energetici ; impatto inflattivo ; aumento dei device medici anche per l’effetto del Payback ... per ultimo e non da ultimo la “Bufera Covid” che tanto ha stravolto le “gestioni” degli Enti e delle Strutture sanitarie …tremano i polsi al solo ricordo di cosa è stato ..e ci sarebbe da dedicare un capitolo sul ruolo di questo Ospedale nella bufera Covid. Nonostante tutto, con grande abnegazione si cerca di andare avanti.
4) E’ però necessario fare una “Riflessione” importante: una “quota” dei maggiori costi riviene, in modo diretto, dalla “maggiore attività” che però non trova “copertura” nel “Tetto” riconosciuto dall’Ente Regione che, si badi bene, non “remunera” un numero predeterminato di prestazioni … ma è appunto un “tetto” massimo.
Ora le maggiori prestazioni che questo Ospedale eroga rivengono:
• prima di tutto da un “bisogno” di cura, che viene espresso dalla Popolazione che insiste su un territorio di riferimento sempre più ampio rispetto a quando fu “pensato” il Panico e nell’ultimo decennio le chiusure ed il ridimensionamento di Ospedali pubblici, hanno implicato, di fatto, una maggiore utenza;
• da una sempre maggiore e qualificata assistenza “offerta” dal Panico << perché rivolgersi altrove e intraprendere costosi viaggi della speranza ? >> quando la Cura ( con C maiuscola) è possibile nella nostra Terra ? … la risposta è troppo ovvia per trovare svolgimento in questo contributo informativo ;
• e soprattutto la presenza di un “Pronto Soccorso” attivo 24H su 24H e per 365 giorni l’anno inserito nella Rete dell’Emergenza Urgenza e con le Alte Specialità inserite in tutte le Reti Tempo/dipendenti ( Infarto - PoliTrauma - Aneurismi – Radiologia Inerventistica ecc.. ) comporta accessi non regolabili in termini ragionieristici ..
• ed ancora la maggiore attività, non è (Forse) espressione di maggiore capacità erogativa e di potenziale di cura e assistenza? che se negata avrebbe comportato minori costi per l’Ente, ma di certo maggiori disagi per i Pazienti , che ne hanno beneficiato, ed anche maggiori costi per la Regione Puglia, perché dovendole comunque assicurare o in Ospedali pubblici o (il chè è ancora peggio) Fuori Regione, avrebbe dovuto farsi carico dei costi?
Ora, torna agevole e nella comprensione di tutti declinare da questa considerazione la purtroppo amara riflessione che dell’extratetto se ne avvantaggia la popolazione assistita (e questo nella mission di Carità dell’Opera ci può anche stare), ma se ne avvantaggia anche la Spesa Sanitaria pubblica (e questo, almeno nel nostro contesto, è profondamente ingiusto) determinando la necessità, sempre più impellente, di valutare la “sostenibilità” dell’Opera.
Un approccio concreto e scevro da retoriche, di qualunque genere, dovrebbe portare Chi amministra la Sanità Pubblica a puntare le risorse dove vengono ottimizzate pur sempre in un’ ottica pubblicistica: perché l’Ospedale Classificato deve essere visto per quello che è: un Ospedale equiparato al Pubblico che ha nella connotazione “ecclesiastica” (requisito ex lege 132/68) un valore aggiunto e non un limite o un espressione pseudo-privatistica.
5) Il “Panico” però non può esimersi dal fare i “Conti” e come il più ardito funambolo è chiamato a cercare continuamente un precario equilibrio su una corda non sempre tesa in modo rassicurante… Certo le difficoltà affrontate hanno avuto le loro inevitabili ripercussioni in vari ambiti : hanno mortificato slanci operativi, hanno rallentato alcune iniziative intraprese e certamente hanno determinato complicazioni nel pagamento dei fornitori : si sono allungati i tempi (e con alcuni non di poco) ma l’Ente può contare su un rapporto di trasparenza e di fiducia reciproca e quindi, questo rapporto ha fatto sì che si potessero affrontare momenti particolarmente critici che ora si spera di poter gradualmente superare .
La consapevolezza da parte di tutti gli Stakeholders di quest’Opera che non è votata al profitto ma è nata qui ! in questa Terra per servire un Territorio e la Sua Gente, che già soffre molte deprivazioni, con la speranza e l’auspicio che almeno la domanda di salute , nel momento del bisogno, possa trovare adeguata risposta e soddisfazione senza dover correre a destra e a manca con il cappello in mano …. e forse si sta affermando la consapevolezza e l’orgoglio che oggi si può fare Buona Sanità anche a Casa nostra a Tricase, nel Salento, in Puglia!
6) La Direzione strategica sente tutta la responsabilità del Servizio, della fedeltà alla Mission di quest’Ospedale, e non risparmia ogni iniziativa utile per trovare con l’Ente Regione ambiti e opportunità d’intervento come per esempio un ruolo attivo per l’abbattimento delle Liste d’Attesa, nella evidenza che anche l’Ente Regione ha ben presente il ruolo cruciale del “Panico”, e non solo nel contesto sanitario regionale.
La congiuntura purtroppo non è ancora favorevole e opportuni correttivi di gestione vengono altresì messi in atto per ottimizzare le limitate risorse cercando di calibrare un po’ tutto anche con una maggiore attenzione per gli acquisti che si fanno di volta in volta, in base alla programmazione ed alla disponibilità economica, e tutto il Personale e gli Operatori sono costantemente sensibilizzati al responsabile migliore buon uso e impiego dei mezzi e di quanto nelle disponibilità di servizio.
7) Relativamente alla nuova costruzione (Piastra dei Servizi,) va precisato che non si tratta di un “ampliamento” ma sono lavori di ammodernamento, adeguamento antincendio e antisismico e per risolvere alcuni problemi di accreditamento di spazi, nel rispetto delle nuove prescrizioni normative e regolamentari. Comunque, giusto per fare chiarezza i lavori sono realizzati con soldi rivenienti da finanziamenti extra vincolati.
E per concludere da dove siamo partiti credo che “pensare” al Panico solo quale Ospedale di qualità (pur nella periferia geografica della sua collocazione) sia fortemente riduttivo… il “Panico” è molto di più ! con i suoi circa 1.100 dipendenti e tutto l’indotto di filiera è una risorsa strategica anche da un punto di vista socio-economico , è un volano per la crescita culturale ed è una componente significativa nel panorama finanziario del territorio.
Forse, prima di alimentare voci fuorvianti e gratuite, bisognerebbe avere una pur minima consapevolezza di tutte le implicazioni, dirette e indirette di questa grandiosa Opera per apprezzare l’ impegno e il sacrificio riposto dalle Suore Marcelline, da tutto il Personale, i Collaboratori ed i Fornitori, in una sfida quotidiana e quasi in un confronto impari, in un ambito molto complesso come la Sanità, che nonostante tutto, porta l’Ospedale Panico a conseguire risultati lusinghieri nelle cure, a macinare numeri di tutto riguardo nelle statistiche di settore ed a proiettarsi, ancora oggi, coraggiosamente verso nuovi traguardi
Anche solo per questo… (che non è tutto) si deve al “Panico” solo grande rispetto, gratitudine … e un forte comune incoraggiamento …perché continui.

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