Il tema di questa settimana “Immobili e immobilismi” per parlare dell’uso e non uso del patrimonio comunale; l’approfondimento cade in una settimana dove, tra Carnevale e San Valentino, di immobile e di immobilismo ci sarà veramente poco.
I travestimenti, le sfilate e i balli del Carnevale, da un lato; le feste, i doni e i baci degli innamorati, dall’altro.
Eppure, a pensarci bene, si tratta di ricorrenze fisse e perciò immobili ma che non portano all’immobilismo, sono punti fermi della nostra vita che “costringono” tuttavia al movimento. L’essere in maschera per qualche sera per uscire da se stessi ed interpretare altri (oppure per essere veramente se stessi); muoversi dall’immobilismo per andare verso l’altro o l’altra, condizione fondamentale di chi è innamorato.
Anche gli immobili, se gestiti bene, creano movimento perché si riempiono di vita e la vita è movimento.
Ed allora l’indagine sul patrimonio immobiliare pubblico (questa volta quello comunale) per provocare un dibattito su come utilizzare gli immobili, su quali immobili progettare e su come manutenerli e valorizzarli per non cadere nell’immobilismo; immobili quindi come contenitori di vita e generatori di movimento e quindi di crescita, sconfiggendo l’immobilismo che si manifesta sia nel tenere chiusi edifici diversamente fruibili, sia nel costruirne di nuovi destinati poi alla chiusura.
A.D.