di Cosimo RIZZO

Questo appuntamento è dedicato ai condomìni, o secondo la definizione, gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente all’interno del medesimo edificio.

Un condominio rappresenta una piccola comunità senza l’obbligo o necessità di costituzione di un soggetto giuridico idoneo né di uno statuto, che può decidere di installare un impianto fotovoltaico e sfruttare gli incentivi a beneficio di tutti i membri.

La proposta può essere avanzata anche dal singolo condòmino, entro 30 giorni portata in assemblea dall’amministratore per essere approvata con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore millesimale.

L’energia prodotta dall’impianto condominiale è condivisa e autoconsumata dalle utenze che decidono di aderire. Così come le spese di realizzazione dell’intervento, anche i benefici conseguenti saranno ripartiti solo tra i membri, siano essi privati o esercizi commerciali attivi all’interno del condominio stesso, senza rappresentare necessariamente la totalità delle utenze presenti.

Chi invece decide di non unirsi al gruppo di autoconsumatori, ma si limita a partecipare come consumatore, dovrà rinunciare al risparmio da autoproduzione, alla detrazione fiscale del 50%, ai proventi della vendita di energia, etc, ma avrà comunque diritto al vantaggio derivante dall’incentivo sull’energia autoconsumata proporzionale al proprio contributo senza alcuna spesa.

A pagare l’impianto fotovoltaico potrebbe essere anche un singolo condòmino. Mentre per accedere all’incentivo è necessario il contributo di più consumatori (almeno due).

Il condominio rappresenta una grande opportunità per sfruttare i benefici degli incentivi in un contesto in cui è già presente una comunità sociale, un amministratore e delle regole interne.

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