di Cosimo RIZZO
L’ autoconsumo di energia nella forma diffusa rappresenta una innovazione importante per il sistema elettrico verso la transizione energetica.
L'introduzione del modello regolatorio “virtuale” apre la strada a nuove possibili configurazioni tra produttori e consumatori di energia rinnovabile e consente di valorizzare l’autoconsumo diffuso reale senza dover richiedere nuove connessioni o realizzare nuovi collegamenti elettrici o installare nuove apparecchiature di misura.
Per comprendere il funzionamento e i vantaggi di tale modello analizziamo quelle che sono le limitazioni dell’attuale sistema regolatorio.
A parte le grandi centrali di produzione di energia rinnovabile che non operano in autoconsumo, gli impianti fotovoltaici residenziali e commerciali risultano connessi fisicamente ad un unico punto di connessione alla rete nella disponibilità dell'utente finale.
Questo tipo di configurazioni, per quanto risultino le più vantaggiose in termini di risparmio in bolletta, presentano tuttavia delle limitazioni sia dal punto di vista temporale, in quanto l’autoconsumo si configura solo nell’istante in cui l’energia è prodotta e consumata, sia dal punto di vista territoriale per il fatto che l’energia può essere autoconsumata solo nello stesso sito in cui è prodotta.
Con il nuovo modello regolatorio virtuale invece produttore e consumatore possono operare sotto la stessa cabina primaria di trasformazione.
Sul sito del GSE è consultabile una mappatura aggiornata delle aree di appartenenza delle cabine primarie.
Vediamo con un esempio di chiarire questo aspetto. Alla cabina primaria di appartenenza del comune di TRICASE risultano connessi parte del territorio di MONTESANO, MIGGIANO, SPECCHIA e ACQUARICA.
Prendiamo il caso di un soggetto titolare di alcune attività commerciali site nei centri urbani di tali comuni che non dispone di spazio sufficiente per installare un impianto fotovoltaico. Col nuovo modello regolatorio virtuale tale soggetto potrà decidere di installare un impianto in qualsiasi altro sito ricadente all’interno dell’area asservita alla medesima cabina primaria, configurando così una forma di autoconsumo individuale di energia rinnovabile a distanza che utilizza la rete del distributore. Oltre al beneficio legato alla produzione di energia rinnovabile e dunque alla valorizzazione dell’energia immessa in rete secondo il meccanismo del ritiro dedicato, la componente di energia autoconsumata, calcolata su base oraria come il minimo tra l'energia immessa in rete e quella consumata da tutte le unità di consumo nella disponibilità dello stesso soggetto consumatore, beneficia di un incentivo pari a circa 11 cent/euro per ogni kWh (chilowattora) erogato con cadenza mensile e per una durata di venti anni. Questo esempio fa riferimento al caso di un produttore e un consumatore che possono anche non essere lo stesso soggetto.
Col prossimo appuntamento vedremo le configurazioni con più di un consumatore e/o produttore.
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