Nel mese di ottobre si è svolto a Tricase presso l’ospedale Panico un master organizzato dall’Università di Limoges in collaborazione con il Centro di Ricerca Clinica in Neurologia dell’Università degli Studi di Bari che ha sede presso l’Ospedale Panico. Il master ha visto impegnati, su diverse materie scientifiche, 10 studenti provenienti da diversi paesi dell’Africa (Togo, Benin, Gabon, Burundi, Congo, Madagascar). È stato un momento di grande confronto dove gli ospiti stranieri hanno potuto osservare da vicino quello che già da qualche anno si sta facendo nel Centro per le Malattie Neurodegenerative diretto dal prof. Giancarlo Logroscino, neurologo ed epidemiologo, impegnato sul fronte della ricerca internazionale che, dopo una lunga esperienza ad Harvard negli Stati Uniti, proprio qui a Tricase, sta realizzando le basi per la creazione di Centro di Eccellenza su malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e le diverse tipologie di demenze. Obiettivo del master era quello di offrire una formazione sulla Neuroepidemiologia attraverso lezioni mirate di neurologia, biostatistica, neuropsicologia e biologia. Il prof. Benoit Marin, già ospite per sei mesi del Centro, ha voluto portare nella nostra realtà un gruppo di suoi studenti provenienti da Paesi del continente Africano dove con grandi sacrifici si sta cercando di sviluppare modelli clinici sulla scia delle esperienze europee e americane. I ragazzi hanno avuto modo di trascorrere 15 giorni di studio intensi ma trovando il modo di conoscere la nostra città con l’ausilio delle nostre guide turistiche locali. Hanno trovato un grande senso di ospitalità che porteranno nel loro cuore e che racconteranno nel loro Paese. Anche il sindaco Antonio Coppola ha voluto salutare i ragazzi ricevendoli nella sala del trono, omaggiando a ciascuno di loro un geco, simbolo di fratellanza e accoglienza,realizzato da Ceramiche Branca. Si è quindi vissuta una bella storia di incontro tra scienza e cultura che ci da nuovamente conferma che nella nostra Terra, nonostante tutto, si possono sviluppare grandi collaborazioni scientifiche con istituzioni mondiali.

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