44 anni della Parrocchia di Sant’Antonio in Tricase

don Donato Bleve

Li abbiamo festeggiati Domenica 15 novembre scorso con tutta la Comunità presente, sia nella chiesa dei Cappuccini, nella quale è nata, sia nella Nuova Chiesa parrocchiale, nella quale continua la sua vita e la sua attività pastorale, senza mai aver dimenticato le origini, né il luogo né la spiritualità francescana. Di francescano ha ceduto solo il titolo, ma sia la devozione, sia il luogo, sia la storia sono assolutamente tali. Oltretutto anche sant’Antonio era un francescano in senso assoluto. E con Francesco aveva condiviso le scelte e il cammino, ma anche le finalità: Va’ e ripara la mia Chiesa! Francesco aveva ben intuito la grandezza della santità di Antonio come anche la assoluta preparazione culturale e mistica del Santo di Padova. La nuova chiesa, dedicata al Santo ha la caratteristica della semplicità francescana ma anche quella della essenzialità e della povertà, pure dei suoi fedeli che l’hanno realizzata non con i soldi dei ricchi ma con i sacrifici di chi ha saputo privarsi persino del necessario. D’altra parte sappiamo, almeno noi, sia adulti ma anche i giovani, quanto era limitata almeno come spazi al coperto la nostra attività pastorale, sa pure che proprio tali limiti ci offrivano le belle occasioni di non stare mai fermi. Ne sanno qualcosa tutti, anche i bambini e i fanciulli dei primi 25 anni di vita parrocchiale e quanti sono stati gli operatori di tutta la nostra storia, dal 1971 ad oggi. Io personalmente ho vissuto con Voi tutto questo tempo, e anche due anni prima, da quando nell’estate 1969 l’Arcivescovo di Otranto e Amministratore della nostra Diocesi, Mons. Nicola Riezzo, decise di affidarmi la chiesa di sant’Antonio per i primi approcci pastorali in vista della creazione della seconda Parrocchia in Tricase Centro. Ed è per questo che in prima persona sento il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con passione, dedizione e gratuità nel felice cammino della Comunità, aiutandola a muovere i primi passi della sua storia. Come l’abbiamo festeggiato questo 44° Compleanno? Anzitutto una introduzione augurale che si è conclusa con un augurio e un potente applauso. Nel clima di una semplicità festosa, essendo capitato di Domenica. Ed è per questo che, per iniziativa del Gruppo delle Catechiste, si è pensato di preparare un Segno. Abbiamo realizzato un disegno di chiesa, diviso in sette parti, quanti sono i Corsi di Catechismo. Ne abbiamo fatto un puzzle con l’aiuto e la generosità di Polistirolo Sud di Tiggiano (che ringraziamo) e domenica, alla Messa delle dieci, con un bellissimo commento che elencava le varie componenti della Parrocchia, affidando una parte a Giovani e Ragazzi, è stato realizzato il segno di una chiesa colorata con la sua Porta Santa, il campanile e la croce sul presbiterio della nostra parrocchiale con tanta attenzione e curiosa religiosità dei nostri Ragazzi... e non solo. Ne è risultata una bellissima icona di chiesa. E non è bastato questo. Ma don Donato, con il carico dei suoi 44 anni di parroco, ha poi spiegato i tre livelli di Chiesa, che tutti siamo chiamati a vivere. La Chiesa di Casa: una casa che ci accoglie, due Genitori che fondano e guidano la Famiglia verso il futuro, Mamma e Papà, come ha risposto Andrea. La Chiesa parrocchiale, altra casa che accoglie e la Comunità che, come Mamma cura il cammino dei figli, li alimenta con la Parola del Signore e con l’Eucaristia, accompagnandoci nelle varie tappe della vita e dirigendo il nostro cammino verso il Padre. Questa nostra Casa, ci accoglie e ci educa alla preghiera e alla Lode al Signore, gioisce per la nascita di un bambino e soprattutto per la sua Rinascita nel Battesimo, ci educa al perdono e a rapporti di amore verso il Cielo e verso il Prossimo, santifica la consacrazione nuziale dei giovani che celebrano il Sacramento del Matrimonio, alimenta la vita spirituale di tante famiglie e ci affida alla misericordia del Signore nel nostro passaggio dalla terra al Cielo Nuovo e Terra Nuova che Dio, Padre, prepara per i suoi Figli. E qui siamo al Terzo livello di Casa: la Casa definitiva ed eterna nella quale ha stabile dimora la Pace e dove Dio, Padre e Signore, ci accoglierà per sempre per un futuro senza tramonto. In tutte le celebrazioni è stato ricordato questo felice compleanno con la preghiera per tutta la Comunità di oggi e per i nostri Cari di ieri e di avantiieri. Don Donato ha ricordato anche le circostanze dell’inizio della vita comunitaria, che hanno richiesto documenti con la firma di due testimoni che, il 20 novembre 1971 durante la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo Nicola Riezzo, furono: l’Onorevole Giuseppe Codacci-Pisanelli (allora Sindaco) e il prof. Cosimo De Benedetto. E... dulcis in fundo, subito dopo la celebrazione abbiamo condiviso la foto di quanti hanno voluto fermarsi per esprimere ancora il Segno della Comunità, Chiesa viva. Ma il vero dulcis è stato il Segno grande della Giornata della Carità, ideata e vissuta dai Giovani dell’Oratorio e resa concreta dalla generosità delle nostre care Famiglie - vere Chiese domestiche che, per il loro segno sono state protagoniste di un gesto di amore concreto per coloro che hanno bisogno del necessario. E per questo esprimo il mio Grazie a tutti e insieme continuiamo il nostro bel cammino. Dio benedica i nostri passi diretti verso di Lui e i nostri piedi che annunciano e portano la Pace.

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