di Alessandro DISTANTE
Mentre a Roma si discute
Sagunto e’ espugnata
E’ la traduzione di una famosa frase di Tito Livio e ben si adatta a quanto accaduto in questi giorni a Tricase.
Mentre il Consiglio Comunale discute senza decidere e rinvia ogni decisione, il supermercato dà inizio ai lavori.
E’ questo in sintesi quanto accaduto e tutto ciò mette drammaticamente in evidenza la diversità dei tempi di decisione tra pubblico e privato o, volendo dirla con altre parole, il fallimento della politica.
Se questa serve per le scelte di una Comunità, questa vicenda dimostra che, in questo caso, la scelta non è stata fatta e la Comunità si è trovata con il fatto compiuto.
Un breve riassunto: nell’ultimo Consiglio comunale l’argomento, dopo violenti polemiche, era stato rinviato alla successiva seduta; la discussione riguardava la convenzione con l’imprenditore perché questo si era offerto di realizzare a sue spese una strada a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti al Comune da chi ritira un permesso di costruire.
Mentre i Consiglieri decidevano di non decidere, l’imprenditore bypassava la questione; modificava il progetto ed eliminava la strada. Conclusione: il supermercato –salvo sorprese giudiziarie- si farà; la strada non si farà.
Ad essere sconfitta è la Città.
La vicenda affonda le radici in tempi molto lontani. Per una serie di scelte non fatte, il parco inizialmente pensato nel Programma di Fabbricazione come uno spazio molto grande e che, specialmente se collegato al parco dell’Acait, avrebbe veramente cambiato il volto a Tricase diventando un polmone verde, sta diventando, mano a mano, poco più di un giardinetto, contornato e soffocato da palazzi ed edifici commerciali. Tricase merita tutto questo?