di Cesare LIA
Ho più volte sostenuto che ogni comunità, aldilà dei decreti governativi e dell’abuso dei nostri tempi, può fregiarsi del titolo di Città se risponde a due requisiti essenziali, quello di essere riconosciuta, dalle collettività limitrofe e non, il volano di interessi economici e culturali e quella di essere il centro di attrazione di iniziative qualificanti.
I centri che non esprimono questi criteri possono essere considerati, anche con orgoglio, Comuni e non Città. E’ come, nel mondo del ciclismo! La funzione del gregario, che non è il porgi borraccia d’acqua al capitano ma l’elemento essenziale perché il capitano raggiunga i traguardi sperati. Egli, il gregario, diventa grande ed importante se il capitano, con il suo aiuto, vince la corsa.
E’ inutile chiamarsi Città se non si hanno le caratteristiche essenziali, sarebbe un risibile atteggiamento di coloro che, nani, vogliono alzarsi sulle punte dei piedi per dimostrare di essre più alti.
Per questo, nella mia attività politica, mi sono battuto ed ho cercato di far capire ai miei amici e compaesani la necessità di crescere e non di alzarsi sulle punte dei piedi.
L’Ospedale “Cardinale Panico” con la sua attività internazionale sta conquistando nel mondo un’importanza ineguagliabile. L’ultima scoperta del Prof. Giancarlo Logroscino, che assume un ruolo di grande importanza e innovazione sanitaria in tutto il globo, eleva il nostro nosocomio a polo di attrazione scientifica di grande importanza e lo toglie dal ruolo di semplice infermeria sia pure ben qualificata.
La Facoltà di medicina, che sta per aver vita nell’Università di Lecce, anche per le importanti scoperte dei medici tricasini, non può non tener conto delle conquiste del nostro nosocomio soprattutto se la loro validità è riconosciuta dalle migliori Università mondiali.
La manifestazione culturale del Ciheam di Bari e di Tricase, fortemente ideata e voluta dal dott. Maurizio Raeli, che ha ospitato studenti e diplomatici di tuto il Mediterraneo, non può passare inosservata dai Comuni del Capo di Leuca e dalle realtà politiche ed economiche del Medio Oriente. Questa ha raccolto il consenso unanime dei Paesi che l’hanno sostenuta, l’Albania, l’Algeria, la Bosnia e l’Erzegovina, l’Egitto, l’Etiopia, il Kenya, il Libano, la Libia, il Mozambico, la Somalia, la Turchia e la Grecia che hanno trovato in Tricase non solo un’oasi di pace ma una realtà più volte esaltata nei loro interventi. Lo sforzo che l’organizzazione dei giovani del caicco “Portus Veneris”, da me salvato dal rogo, fa ogni anno, con la collaborazione di tutta Tricase Porto, non è da meno del diplomatico sforzo che l’Italia compie per richiamare l’attenzione dei popoli a noi vicini di tenere in conto la nostra realtà di grande pregio colturale, sociale ed economico che nei secoli il nostro Paese ha detenuto e gestito.
Le iniziative che stanno attuando Edoardo Winspeare e Gustavo Caputo nel Castello di Tutino, recentemente rimesso a nuovo, con le attrazioni culturali e cinematografiche, avranno sicuramente un largo respiro e grande apprezzamento nel mondo della cultura e della cinematografia e potranno portare Tricase all’attenzione dell’Italia intera ed anche dell’estero.
Le edizioni culturali di Palazzo Comi in Lucugnano, se continuate nel tempo, non solo esalteranno il nostro aspetto culturale, se non superiore a tanti altri, ma almeno eguale a quello di altri centri della nostra stessa provincia e di molte realtà italiane.
E non solo!
Quella iniziativa richiamerebbe anche un’altra figura locale e di grande pregio popolare e carnevalesco, quella di Papa Cajazzu, maschera salentina che potrebbe eguagliare la conterranea Farinella di Putignano nonché quelle di Pulcinella , di Balanzone ed altre non fosse altro perchè sostenuta dall’arguzia de “Li cunti” che gli altri non hanno.
E’ un cammino importante che finalmente si staglia sull’orizzonte tricasino, basta non stancarsi ed essere convinti che le grandi cose nascono dalle piccole iniziative.
E’ questo il momento in cui Tricase può vantare, a ragione, il titolo di Città non solo per decreto ministeriale ma per reale importanza della sua storia, della sua cultura, della sua naturale bellezza e dell’importanza degli uomini del passato e del presente, che l’hanno rappresentata, da Giuseppe Pisanelli a Vito Raeli, da Maria Grazia Chiuri ad Alfonsina Russo e da tanti altri che per brevità non elenco.