Tricase - Acquedotto rurale inutilizzato da 12 anni, mentre i contadini aspettano l’acqua e i reflui sfociano nella meravigliosa insenatura del Canale del Rio
Incontro - mercoledì 23 giugno – ore 15,30 -17 presso l’azienda agricola “ gli ulivi” contrada Palane - Marina Serra.
STATO DEI DEPURATORI E CRISI IDRICA NELLA PROVINCIA DI LECCE
Una lettera a firma di molte associazioni, professionisti, imprenditori del Salento, che chiedono con urgenza un incontro: il tema è quello dell’acqua, bene comune e lo stato dei depuratori in molte Città della Provincia.
Lettera indirizzata a: Presidente Regione Puglia; Assessore Regionale Ambiente; Assessore Regionale Agricoltura; Presidente AQP; Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica; Presidente Autorità Idrica Pugliese; Presidente Provincia di Lecce ed ai Sindaci dei Comuni di Gallipoli, Sannicola, Tuglie, Alezio, Tricase, Corsano, Nardò, Porto Cesareo, Parabita.
Egregi Signori, le problematiche relative allo stato dei Depuratori e alla crisi idrica nella Provincia di Lecce sono di grande attualità e gravate da pesanti problematiche.
Le persistenti e sempre più gravi criticità degli invasi di approvvigionamento dell’AQP e della falda freatica ripropongono le questioni dello spreco dell’acqua; giustamente, da parte di AQP si richiamano esempi virtuosi per risparmiare l’acqua potabile e per riciclare in agricoltura i reflui depurati.
Tuttavia, di fronte alle scelte urgenti imposte da tale situazione, sono inspiegabili quelle ambigue e contraddittorie di alcune amministrazioni della Provincia di Lecce e dello stesso AQP –avallate dalla Regione- di realizzare infrastrutture che scaricano a mare i reflui depurati (vedi la situazione del Depuratore di Gallipoli e quella analoga che si delinea per di Nardò). Nel Salento la gran parte dei reflui, anche depurati, viene scaricato a mare o nel sottosuolo a centinaia di metri al di sotto della falda freatica: viene così dissipata e distrutta la matrice naturale primaria, sempre più limitata e quindi importante per il territorio. Nella relazione del Presidente Di Cagno Abbrescia, del 14 maggio 2021, si afferma la presenza in Puglia di soli 10 impianti di affinamento e riuso dei reflui: 4 per l’agricoltura, di cui Gallipoli e Corsano in provincia di Lecce, due per riuso ambientale, e altri quattro imprecisati. Chiediamo a tal proposito un resoconto dettagliato relativo ai singoli depuratori della Provincia di Lecce, al riutilizzo o meno dei reflui prodotti, alla percentuale di reflui riutilizzati: infatti questa, almeno per Gallipoli e Corsano, si configura solo simbolica, quindi inadeguata per rappresentare un’alternativa significativa al prelievo e all’uso “improprio” dell’acqua potabile. Perdura la sconcertante dispersione in mare dei reflui “depurati” a Tricase, nonostante siano stati investiti circa sei milioni di euro per un acquedotto rurale per irrigare seicento ettari, inutilizzato e quindi in degrado da oltre dieci anni. E’ quasi superfluo ricordare che l’agricoltura utilizza circa i due terzi di tutta la quantità di acqua potabile erogata, che dovrebbe essere almeno in parte sostituita e compensata dal recupero al massimo dei reflui depurati e delle acque bianche.
Nel Salento pertanto è in atto uno scenario di distruzione della risorsa idrica sempre più rara, preziosa e inquinata; nello stesso tempo assolutamente dannoso per la salute, per l’ambiente, per l’economia turistica. Per la persistente scarsità di pioggia la falda non è rimpinguata e insieme si accentua il ricorso all’emungimento dalla stessa. Tale prelievo è aggravato anche dalla criticità del disseccamento degli ulivi che comporta la riconversione di vasti ex uliveti a colture irrigue o all’impianto di nuove cultivar che richiedono l’irrigazione non solo di soccorso. Ne deriva un accentuato prelievo, incontrollato anche a causa delle svariate migliaia di pozzi abusivi, che favorisce l’infiltrazione dell’acqua salmastra nella falda dolce, il cui uso salinifica e sterilizza i suoli agricoli! Un disastro ambientale in atto da decenni, che rischia di essere irreversibile.
Per questi motivi è un’opzione doverosa e prioritaria il recupero e il riutilizzo delle acque depurate e di quelle bianche in agricoltura anche in sinergia con i Consorzi di Bonifica. E’ quanto viene sollecitato dalla più recente normativa europea degli ultimi due anni; è una scelta “obbligata”: per il Salento e la Puglia sitibonde dovrebbe essere assunta con assoluta urgenza e priorità. Mentre invece siamo sanzionati dall’U.E. per la cattiva gestione dei depuratori.
Varie proposte di recupero e di riutilizzo produttivo delle acque depurate dovrebbero essere prese in considerazione: lo spandimento nei campi attraverso la canalizzazione naturale esistente o quella dei Consorzi di Bonifica, gli impianti di fitodepurazione, l’utilizzo delle cave abbandonate quali bacini di stoccaggio, l’implementazione delle zone umide rivitalizzando quelle tradizionali.
Il recupero idrico è comunque la precondizione per realizzare un grande acquedotto rurale della Puglia (proposta del Presidente Emiliano) seguendo le indicazioni della comunità scientifica e dello stesso Consiglio Regionale della Puglia (finora inattuate) che invitano ad evitare di scaricare in mare e di disperdere nel sottosuolo (al di sotto della falda) le acque depurate, utili per scopi irrigui e industriali, importanti per il ripascimento freatico.
La criticità nella gestione della rete idrica è ulteriormente aggravata, non solo dalla perdite, ma anche da situazioni assurde di spreco: ne è esempio grave e paradossale quanto da anni avviene (si è ripresentato nei primi di maggio) nei grandi serbatoi situati sulle serre di Parabita: molte centinaia di mc di acqua potabile vengono dispersi in poche ore nelle campagne probabilmente, per il costante prelievo dalla falda nonostante il riempimento degli invasi, sia quello potabile (AQP ) che quello vicino per irrigazione ( Consorzio Ugento li Foggi) tra loro interconnessi. Una situazione che potrebbe evocarne altre simili!
Le associazioni del territorio non condividono i Mega-Progetti che prevedono lo scarico in mare delle acque depurate nel Salento; denunciano le diverse situazioni di spreco e di inadempienza verso impegni assunti. Le risorse finanziarie dovrebbero essere usate per impianti di recupero e fitodepurazione invece di realizzare mega-condotte ultrakilometriche a Gallipoli o a Nardò per disperdere in mare la quasi totalità della preziosa materia prima depurata e riutilizzabile; scarichi che potrebbero “favorire” involontariamente una depurazione meno controllata e rigorosa. Pertanto si chiede la riconversione dei progetti di sversamento delle acque reflue depurate in altri finalizzati al conseguimento del loro massimo recupero e riutilizzo, nonché delle acque bianche, e l’attivazione delle reti irrigue rurali abbandonate.
Il 2021 ricorre il decennale del referendum per l’acqua pubblica: quale miglior modo di commemorarlo (nonostante sia stato insabbiato) se non con un impegno concreto e immediatamente operativo in tale direzione?
UDICON LECCE , Biagio Malorgio; Forum provinciale Acqua Bene comune, Marta Innocente; LILT, Lega Italiana Lotta tumori, Lecce, pres. Carmine Cerullo; Forum ambiente e salute, Lecce, Giovanni Seclì; WWF Lecce, Vittorio De Vitis; ISDE Medici per l’ambiente,Lecce, Sergio Mangia; Turismo Verde , pres. naz, Giulio Sparascio; ADOC Alessandro Presicce; Ambiente sano , Veglie, Dario Ciccarese ; APS ITACA , Galatone, Fabiano Fazi;; Biblioteca Sarajevo-Arci , Maglie , Giancarlo Costa Cesari; Casa delle Agricolture, Andrano, Tiziana Colluto; “Catone-Basile” San Cesario, Pino Raganato; Cittadinanzattiva, Maglie, Salvatore Andreani; Coppula Tisa, Tricase, Carla Quaranta; Coordinamento Verde pubblico, Lecce, Maria Cucurachi; Diritti a sud, Nardo, Rosa Vaglio; La Luna dei Borboni, Tricase , Edoardo Winspeare; LIDA, Nardò, Massimo Vaglio; Manu Manu riforesta, Tricase, Vito Lisi; ; Noi ambiente Galatina, Marcello D’Acquarica; Officine cittadine Collepasso, Bastien Fillon; PRESIDIO RENATA FONTE LIBERA, Nardò, Chiara del Braco; Salento Km zero, Galatina, Francesca Casaluci; Verdesalis, Nardò, Gianni Casaluce; Staiterraterra, Racale, Iolanda De Nola; Aziende agricole: Azienda agricola mediterranea, Ivano Manca , Nardò; Coop. Terrarossa, Tricase, Daniele Sperti; Masseria didattica Fattizze, Leverano, Cosimo Rolli; Coop. Agricola Caradrà, Aradeo, Roberta Bruno;