Curare per guarire è spesso possibile,
prendersi cura per il sollievo è sempre possibile
XX Giornata Nazionale del Sollievo
Domenica 30 maggio 2021
Domenica 30 maggio 2021, si celebrerà la XX Giornata Nazionale del Sollievo, istituita nel 2001 con direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri per «promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione».
Nel corso degli anni, considerando i bisogni concreti delle persone malate e sofferenti, il significato della Giornata è andato ampliandosi, abbracciando tutte le condizioni di malattia ed esistenziali che comportano sofferenza, pur mantenendo un posto di rilievo la fase terminale della vita.
Tre gli enti promotori della Giornata: la Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti Onlus (impegnata sin dal 1975 per una cura più umana e rispettosa dei bisogni delle persone malate di tumore e dei loro familiari), il Ministero della Salute, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome con il sostegno dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana.
Una Giornata che non vuol essere “una” giornata e solo per chi è sofferente e malato, ma una ricorrenza che si propone di risvegliare, in tutti e in modo duraturo, la sensibilità verso ciò che è concretamente possibile fare per portare sollievo a chi è nella prova del dolore; una sensibilità oggi più che mai sopita dalla fretta e da una certa ineducazione, talvolta da impreparazione e paura, a confrontarsi in modo maturo, empatico, solidale e propositivo con la sofferenza e con il dolore. Una Giornata dunque anche con un intento educativo, che coinvolge tutti, non solo chi per professione si prende cura delle persone sofferenti, infatti il sollievo può essere “portato” da chiunque anche con un gesto amorevole, con il dono della propria attenzione, attraverso il prendersi cura e la vicinanza alla persona sofferente.
“La vicinanza” – scrive papa Francesco nel Messaggio per la XXIX Giornata Mondiale del Malato 2021 – “è un balsamo prezioso, che dà sostegno e consolazione a chi soffre nella malattia. […] Viviamo questa vicinanza, oltre che personalmente, in forma comunitaria, […] una comunità capace di guarigione, che non abbandona nessuno, che include e accoglie soprattutto i più fragili”.
La presenza, la vicinanza, la prossimità alla persona malata e sofferente, nella loro dimensione fisica e spaziale, sono state frustrate e significativamente ridotte dalle misure per contrastare la diffusione del contagio di Covid-19. Ciò non significa che non si possa essere comunque “diversamente” vicini o presenti.
La XX Giornata del sollievo può essere un’occasione, anche animata da creatività, per manifestare la propria vicinanza alla persona che soffre attraverso segni e messaggi di cura, di partecipazione e di carità, nel rispetto del distanziamento fisico, anche mediante tecnologie di comunicazione come il telefono, i social, la videochat, ecc. In definitiva, “quello che importa” - come diceva Gigi Ghirotti – “è che la persona malata non si senta abbandonata e sola”.
La Giornata ha una connotazione affermativa e propositiva: non è direttamente “contro” il dolore o la sofferenza, ma “a favore” del sollievo, cioè l’esperienza di sospensione o affrancamento dalla sofferenza e dal dolore in chi è malato e nelle persone care. Il sollievo è sempre possibile, anche nei casi in cui la persona permanga nella condizione di malattia o sia giunta al termine della vita. Un sollievo che può essere raggiunto grazie a nuovi e sempre più efficaci farmaci e terapie, ma anche attraverso una cura umana fatta di attenzione, tenerezza, vicinanza, sostegno e amore. Sollievo non significa solo affrancamento dal dolore fisico o da altri sintomi, significa anche rispetto e centralità della persona.
Sollievo come obiettivo della cura globale della persona anche quando non è possibile la guarigione, sollievo come auspicabile e desiderata via finale comune, meta e tappa al tempo stesso, di diverse forme di sofferenza indotte da patologie che feriscono e affliggono l’uomo nel corpo, nella mente e nello spirito. Il sollievo è quindi un’esperienza che coinvolge tutte le dimensioni della persona umana: fisica, psichica, spirituale e sociale.
Di qui la varietà delle centinaia di manifestazioni che si svolgono in Italia in ospedali e municipalità in occasione della Giornata del Sollievo (anche quest’anno ridimensionate per le misure anti-Covid-19): eventi pubblici di sensibilizzazione e di informazione (prevalentemente a distanza, via internet) promosse da enti pubblici sanitari o da enti no profit, d’intesa con scuole, centri diocesani, parrocchie; visite mediche gratuite in ambulatori di terapia del dolore; preghiere per le persone malate e per chi se ne prende cura (è accaduto più volte nelle passate ricorrenze della Giornata che il Santo Padre, dopo la preghiera dell’Angelus/Regina Cæli, rivolgesse un saluto a chi in quel momento stava celebrando la Giornata del Sollievo insieme alle persone malate e sofferenti); convegni e corsi di formazione per operatori sanitari; riconoscimento di “Città del Sollievo” conferito dalla Fondazione Nazionale “Gigi Ghirotti” onlus col patrocinio dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (hanno superato il numero di trenta i nodi del network uniti da un impegno solidale partecipativo, informativo e formativo); spettacoli ed esibizioni musicali in ospedali.
Come lo scorso anno al Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” in Roma, il 30 maggio sarà celebrata la Santa Messa (sull’ultima pagina del foglietto “La Domenica”, la Giornata del Sollievo è annunciata in un articolo intitolato “Essere “dolcissimo sollievo” accanto a chi soffre”). Celebrazione liturgica che assurge ormai a simbolo della Giornata presso il Policlinico e che vede la partecipazione delle persone lì ricoverate, dei loro familiari e di operatori sanitari.
Anche quest’anno l’Ufficio per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana sostiene la Giornata del Sollievo, diffondendone lo spirito più autentico declinato in varie attività, svolte autonomamente per iniziativa di vari Uffici diocesani per la Pastorale della Salute e di Cappellanie ospedaliere in vari contesti territoriali, ovunque ci siano persone malate e sofferenti alle quali portare sollievo anche con un gesto che li faccia sentire partecipi della comunità e mai abbandonati e soli.