di Alessandro DISTANTE

La Giunta Comunale ha deciso di dismettere le velostazioni, vale a dire quelle orribili rastrelliere che deturpavano molti spazi di Tricase e dintorni.

Erano le stazioni dove venivano parcheggiate, per ogni velostazione, 5 biciclette con pedalata assistita.

Alla base della decisione di rimuovere le rastrelliere e di venderle al miglior offerente la constatazione che il servizio era passivo.

Nell’unico periodo di sperimentazione del servizio di bike charing (dal 30 luglio al 9 ottobre 2017) il deficit è stato di oltre 6.800 euro.

Poi la biciclette erano rimaste ferme e le attrezzature sono diventate –come riconosce la Giunta- obsolete ed addirittura superate rispetto alle tendenze che nel frattempo si sono sviluppate.

Ciò non senza considerare che la loro permanenza aveva un costo fisso per fornitura Enel.

La decisione della Giunta pone all’attenzione la cruciale questione dell’impiego del pubblico denaro (poco importa se ad elargirlo è la Regione o l’Unione Europea) e, soprattutto, suona di allarme rispetto ai fondi prossimi che dovrebbero arrivare con il Recovery Plan.

Se si vuole lavorare per lo sviluppo reale del territorio non è possibile ed è inutile reperire fondi per opere e servizi che non possono trovare modalità di impiego utili.

Si rischia, come in questo caso, di impiegare risorse finanziare ed umane per poi arrendersi alla prova dei fatti o, per dirla in altre parole, soldi buttati al vento.

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