Il 19 ottobre, come gruppo politico “Tricase Città in Comune”, organizzammo un incontro sull’emergenza Covid al quale parteciparono il Sindaco Antonio De Donno, il Presidente della Consulta delle Associazioni Geremia De Giuseppe, il Direttore della Caritas diocesana don Lucio Ciardo, la dirigente scolastica Caterina Scarascia, i referenti del gruppo organizzatore Alessandro Distante e Rosario Mercogliano.
Al termine vennero indicate alcune linee operative: apertura di un centro per tamponi rapidi gratuiti con l’ausilio dei medici di medicina di base e dei pediatri; riattivazione di linee telefoniche comunali appositamente dedicate all’emergenza; rafforzamento di una rete di solidarietà con protagoniste le Associazioni e la Caritas.
Dopo vi sono state due riunioni della Consulta delle Associazioni con la messa a punto di alcune iniziative soprattutto di intesa con la Caritas.
Nella Sala del Trono il Sindaco ha riunito una task force in un incontro che ha visto la partecipazione dei capigruppo consiliari, dei responsabili degli uffici, di rappresentanti delle Forze dell’ordine, dei dirigenti scolastici e di alcuni medici del Cardinale Panico. Assente, perché non invitato, quel volontariato che, in vario modo, si era mosso e si sta muovendo concretamente.
Il Sindaco, con una ordinanza di questi ultimi giorni, ha richiamato all’obbligo della mascherina, disposto il no ad assembramenti e allo stazionamento su tutte le Piazze, sui lungomari di Tricase porto e Marina Serra e dato alcune disposizioni per i funerali.
Città in Comune torna a chiedere:
1) servizio di tamponi rapidi (come avvenuto in Comuni come Morciano di Leuca e Castro); la mancanza di una tale iniziativa, per la quale la Regione ha concluso un accordo con i sindacati dei medici, significa 60/80 euro per tampone (con un incasso per i laboratori privati in Puglia nel secondo semestre dell’anno per circa 6 milioni di euro);
2) potenziamento dei controlli sul territorio attraverso le Forze dell’ordine e con l’invito al controllo sociale anche da parte dei negozianti.
Città in Comune apprezza quanto fatto dall’Amministrazione nel coinvolgimento delle Associazioni di volontariato; nella riattivazione di linee telefoniche apposite per informazioni sul Covid; nell’avvio di quanto necessario per la distribuzione dei buoni pasto.
Il gruppo tuttavia guarda con qualche timore quanto deciso dalla Giunta Municipale (delibera n. 128 del 27.11) nello sforzo pur apprezzabile di creare un’atmosfera natalizia anche per dare impulso alle attività commerciali (musiche natalizie per le strade, addobbi e invito ad acquistare presso i negozi di Tricase con inserzioni pubblicitarie sulla stampa locale).
La grave emergenza sanitaria impone segnali chiari ed inequivoci e la politica, mai come in questo momento, è chiamata a questo, come da tempo viene fatto dal Governo nazionale; l’atmosfera natalizia è certamente importante, le attività commerciali devono essere sostenute, ma il rischio di vanificare gli appelli e i divieti è altissimo ed è un rischio che Tricase non può correre, visti i decessi, i numerosi ricoveri presso il DEA a Lecce e considerate le difficoltà economiche di tante fasce della popolazione che probabilmente non potranno godere degli addobbi e delle musiche e tanto meno fare shopping.