di Alessandro Distante

Sono passati più di due mesi dalla consultazione elettorale per il rinnovo del Parlamento; oltre ad attendere ancora la formazione di un Governo, attendiamo di vedere sul territorio gli Eletti.

Alcuni erano e sono rimasti degli illustri sconosciuti, altri erano e sono rimasti dei fantasmi.

La continua latitanza dei partiti, attivi soltanto in periodo elettorale, non esime tuttavia gli Eletti dal cercare un rapporto con i cittadini.

Non sembra che questa esigenza sia stata avvertita.

Eppure sono in gioco gli interessi collettivi, affidati, in questa fase, soprattutto a chi stila contratti destinati a fare la storia; vero è che si annunciano gazebi e consultazioni on line, bypassando la fiducia da ricercare in Parlamento (come dice la Costituzione), ma ciò non impediva agli Eletti di farsi vedere per ascoltare e così, magari, favorire anche qualche spunto per il redigendo programma di Governo.

Gli Eletti, peraltro, rappresentano la Nazione (come dice la Costituzione) e non solo gli iscritti ad un Partito o Movimento.

Ed invece nulla di tutto questo, con Parlamentari che non hanno avvertito, al momento, l’esigenza di essere sul territorio, forse troppo occupati a lavorare per la nascita del Governo o troppo preoccupati di dover nuovamente presentarsi agli Elettori che, ancora una volta ingrati e pregiudizialmente ed ingiustamente polemici, potrebbero dire:

“Ma questi, chi li ha visti?”

 

 

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