di Giuseppe R. Panico La SS. 275, mal concepita circa 25 anni fa, continua a travagliare la politica locale. Nelle scuderie di Palazzo Gallone si è tenuta, lo scorso venerdì, una nuova riunione. Presenti il Sindaco Chiuri, il Vicepresidente della Regione Puglia, Nunziante, l’assessore alla Regione, Ruggeri, il Presidente della provincia di Lecce Gabellone e i tecnici ANAS. I tricasini presenti sono stati invitati ad esprimersi su una possibile tratta a due corsie, fra un tracciato a Levante, utilizzando la Cosimina, o uno nuovo a Ponente.  Presenti cittadini e amministratori anche dei comuni vicini.

Ma, come spesso avviene in un dibattito fra persone troppo schierate, o ideologizzate o poco attente alle altrui opinioni ed esigenze, molto si discute, alcuni si agitano pure e ben poco si conclude. Molteplici osservazioni e perplessità hanno accolto la semplice idea di proseguire con nuovi tracciati oltre Montesano o la nostra zona industriale. Per il Levante o Ponente, possiamo dunque aspettare, magari osservando la luna o sfogliando margherite.

Ne è stata messa in dubbio la necessità, se non per favorire uno spreco di territorio e quattrini (125 milioni di euro). Situazione non nuova nel nostro Salento, ove, non di rado, si preferisce e si spende troppo per ciò che piace a pochi e troppo poco per quello che serve a tanti. Come la recente enorme rotatoria di Lucugnano e quella superstrada, oltre Maglie e verso Nord, così poco utilizzata se non come discarica sulle tante piazzole di sosta. Razionalizzare la viabilità ’già esistente, senza coprirci di nuovo asfalto, sembra l’opinione prevalente dei tricasini intervenuti nel dibattito.

D’altro canto, in tale sede, le autorità presenti non hanno fornito dati e motivazioni per un ipotetico grande aumento di traffico, né illustrato alcun “Piano Strategico”, comprensivo d nuova viabilità, per il rilancio del Capo. A guardare poi la cartina, di strade verso Leuca ve ne sono già tante, compresa la SS 274 a Ponente e la litoranea a Levante.

Che sul nostro territorio possa poi svilupparsi un rilevante traffico di mezzi pesanti/industriali, sia per il settore agricolo che manifatturiero, rimane, come sempre, una mera utopia.

Per il trasporto passeggeri, è poi ormai evidente come la popolazione del Capo sia in rapida decrescita/invecchiamento. Meno future esigenze di mobilità dunque, anche nel settore scolastico-giovanile, e meno automezzi in circolazione.

La metropolitana di superficie (ove veramente si faccia e sia resa funzionale), dovrebbe poi assorbire gran parte degli stessi passeggeri. La realizzazione di un nuovo più comodo tracciato per la S.S. 275, e non la messa in sicurezza delle strade attuali, porterebbe anche ad un più scarso uso di queste ultime con carente manutenzione e maggiore pericolosità.

Un sistema di trasporto (metro di superficie + nuova strada quasi parallela) sarebbe inoltre giustificabile solo con un ben più elevato e continuativo numero di passeggeri, come quello da/per le grandi città, non certo ipotizzabile nel nostro peninsulare Capo, ove la terra finisce e l’Africa è lontana. Ovviamente va favorito un multiforme e destagionalizzato turismo ma migliorando la viabilità esistente ed eliminando qualche attraversamento di paese.

Da Montesano (termine quattro corsie) verso Leuca, il percorso preferenziale, potrebbe essere lungo la via “Cosimina”, congiunta alla litoranea con un migliore allacciamento. Quest’ultima, migliorata anche con nuove piazzole e slarghi, sarebbe la vera strada-parco e nel parco Otranto-Leuca, fra mare e terra, marine sulla costa e comuni nell’interno.

Se poi da Montesano, si realizzasse uno scorrimento più ampio e veloce fino alla SS 274, avremmo finalmente anche un più rapido e sicuro collegamento fra i nostri alti e rocciosi litorali d’Oriente e quelli bassi e sabbiosi d’Occidente. Dalla Regione Puglia è stato richiesto al nostro Sindaco di comunicare, entro fine maggio, le intenzioni di Tricase.

Non una imposizione dall’alto dunque ma una accurata valutazione dal basso. Non sappiamo ancora se la risposta sarà “alla americana” dopo un mal di capo da “ brain storming” per pochi interessati, o alla francese con un “debat public” ovvero ascolto dei cittadini da parte di commissari “super partes” e dunque non certo schierati. Procedura che consente al pubblico di interrogarsi sulle esigenze fondamentali del territorio e non su semplici varianti tecniche.

O ancora, come da regolamento comunale, attivandosi per un referendum cittadino con una scheda e una semplice croce o forse ancora per un consiglio comunale ma senza luna e margherite. Se i progetti li fanno i tecnici, la progettualità sul futuro del territorio appartiene alla cittadinanza ed alle sue istituzioni.

E noi, con i comuni vicini, potremmo porci l’obiettivo di trasformare finalmente il Capo, se non in una Florida vacanziera come negli USA, in un grande albergo/villaggio diffuso ove una migliorata ragnatela viaria (e ciclabile), favorirebbe oltre che il turismo della terza età, il “buon ritiro” residenziale di tanti anziani provenienti da altrove. Una nuova economia dunque, anche socio-sanitaria, uno sprone al recupero di tante case ormai disabitate o abbandonate e rilancio di un asfittico settore edilizio e relativo indotto.

Ne godrebbero anche coloro che, arrivati a Montesano sparati come una Ferrari, intendessero proseguire dritti e sparati fino a Leuca. Scalando le marce e un po’ di cavalli, godrebbero, per qualche minuto in più, del territorio ed il territorio con loro.

                                                                                            

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