di Alessandro Distante

“Eccolo”, “eccolo”; mentre tutti eravamo in attesa dell’elicottero del Papa, a scorgerlo è stato un bambino.

Ritto sulla sedia, annunciava urbi et orbi l’arrivo dal cielo del Santo Padre, anticipando servizio d’ordine, speaker e ogni forma di potere costituito.

Poco dopo un vento biricchino faceva volare zucchetti e papalina a vescovi e al Papa.

Forse don Tonino era proprio lì, ad Alessano; era lì -come usava dire Lui- con il potere dei segni che, guarda caso, mandava all’aria i segni del potere.

Casualità o prova di una presenza? Ognuno la pensi come vuole.

Certo, il clima che si respirava sulla spianata di Alessano era quello proprio di don Tonino: un clima accogliente, semplice ma intenso dove nessuno si sentiva estraneo e tanto meno indifferente.

Persone di diversa provenienza, di varia estrazione sociale, di molteplice formazione ed appartenenza culturale, politica ed anche religiosa, credenti ed atei, tutti lì radunati intorno al ricordo vivo di una persona che ha saputo dialogare ed incontrare sempre tutti.

Il suo sguardo buono avrà sorriso anche degli scherzi di una folata di vento o di un bambino che vede meglio e prima dei grandi.

In fondo ogni cerimonia che vedeva protagonista don Tonino era soprattutto un’occasione di gioia e di incontro ed anche quella del 20 aprile lo è stata.

Potere dei segni!

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