di Alessandro Distante  AREA DA PROTEGGERE O DA SFRUTTARE?

Le contraddizioni della politica ambientale

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha avviato l’attività istruttoria finalizzata alla istituzione dell’Area marina protetta denominata “Penisola Salentina (Grotte Zinzulusa e Romanelli)”. L’area protetta potrebbe interessare tutto il tratto del Basso Salento della costa Otranto-S. Maria di Leuca.

Il Comune di Tricase, con un atto della Giunta Municipale, ha formalmente aderito all’iniziativa così rispondendo ad un invito rivoltole dalla Direzione del Ministero.

L’attività istruttoria verrà svolta dall’ISPRA, a tanto incaricata dal Ministero. L’Istituzione dell’Area protetta sarà avviata all’esito delle risultanze ambientali, della presenza di habitat e specie meritevoli di tutela e della verifica delle condizioni socio economiche dell’area, nonché della disponibilità di adeguate risorse finanziarie che assicurino la sostenibilità dell’istituzione e del funzionamento della futura area marina protetta.

Il Consiglio Comunale, all’unanimità, ha preso posizione contro l’attività di ricerca di idrocarburi nello Ionio e comunque lungo le coste salentine e pugliesi. Ciò a seguito della autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Ambiente alla società Schlumberger ad ispezionare 4.000 chilometri quadrati di fondale marino tra Calabria, Basilicata e Puglia sino al largo di Santa Maria di Leuca.

Scopo della ispezione ricercare petrolio. Le indagini geosismiche utilizzano la tecnica dell’air gun che si basa su forti esplosioni ed emissioni sonore altamente invasive dei fondali e la fauna marina.

Questo genere di prospezioni, secondo il Comune di Tricase, inferiscono un duro colpo al settore del turismo e della pesca e mettono a serio rischio il futuro sviluppo del territorio senza alcuna contropartita neppure dal punto di vista occupazionale. Il Consiglio Comunale ha ricordato come il Salento abbia da tempo intrapreso un percorso virtuoso per la produzione di energia pulita, voltando da tempo le spalle alle politiche della combustione.

 

 

 

 

 

 

 

 

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