Lunedì 23 gennaio ore 18
Sala del Trono di Palazzo Gallone, Tricase
 
L'opera di Vito Bianchi, Otranto 1480 il sultano,la strage,la conquista (Laterza), ha l'indubbio merito di essere la prima opera organica sulla presa di Otranto da parte dei Turchi e del conseguente eccidio di circa ottocento civili otrantini. Ciò colma una grave lacuna su un importante evento della nostra storia, non solo locale. Se a ciò aggiungiamo il grande rigore storiografico e l'ampio uso di fonti, unite ad una notevole capacità esplicativa che rende scorrevole e piacevole la lettura, è evidente che ci troviamo di fronte ad un lavoro di grande spessore. Del resto i riconoscimenti a livello nazionale non sono mancati, citiamo a livello esemplificativo gli articoli elogiativi di Paolo Mieli sul paginone centrale del "Corriere della Sera" del Maggio 2016 e di Franco Cardini su "Avvenire" il 12 Agosto dello stesso anno. Non sono mancate neanche le polemiche, per la verità soprattutto a livello locale, riguardo la tesi, sostenuta nel testo, che non ci fu nessun martirio ma si trattò di una strage a scopo terroristico funzionale al disegno turco di espandersi fino a Roma secondo uno stile comunemente adottato dagli Ottomani. Le argomentazioni di Bianchi sono rigorose e difficilmente attaccabili sul piano storiografico; resta il fatto che tale ricostruzione entra in netto contrasto con la narrazione devozionale che considera l’eccidio un indiscutibile martirio, divenuto ora dogma in seguito alla recente santificazione delle vittime otrantine. Di questo e di altro si discuterà con l’autore Vito Bianchi la sera di lunedì 23 gennaio (ore 18) a Tricase, nella sala del trono di Palazzo Gallone, in un incontro organizzato dal Liceo Scientifico/Classico Stampacchia e dalla libreria Marescritto di Isabella Litti .Un confronto importante per tornare ad interrogarci sull'identità storica, a tal proposito tutti i cittadini interessati sono invitati.
 
Fabrizio Perniola  Roberto Figini
 

 

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