SIAMO IN VIA DEI PELLAI….SI VENDONO ANCHE SEGNALI STRADALI ?

Tricase non pagherà l’IMU per i terreni agricoli.

La notizia non può che farci piacere, ma fa molto pensare la ragione di questa esenzione: Tricase è un comune montano. Sì proprio così: 58 comuni leccesi su 97 rientrano tra quelli montani, secondo una circolare del Ministero delle Finanze risalente al 1993.Non può certo dirsi che la situazione altimetrica di Tricase sia cambiata dal 1993 ad oggi; oggi il nostro Comune non ha montagne ma non le aveva neppure nel 1993.In un sistema che vede un Fisco pesante, una esenzione ci può pure stare ma a condizione di non diventare ridicoli. E di prese in giro il Mezzogiorno non ne ha proprio bisogno. Immaginiamo già quante trasmissioni e quanti opinionisti sapranno approfittare di questo evidente incomprensibile dato per dare addosso ad un Sud che si vuole far passare come comodo approfittatore di politiche di favore.Stiamo parlando, ben inteso, di ben poca cosa: 7,6 per mille sul valore catastale e così, per un terreno coltivato ad uliveto, lo sgravio è di 25/30 euro all’anno per ettaro.Niente di risolutivo quindi rispetto alla grave crisi dell’agricoltura nel Sud e nel Capo di Leuca. Ben altri i problemi e ben altre le questioni. Sarebbe molto meglio che si arrivasse a non pagare l’IMU per le campagne perché si vuole favorire la campagna e le sue coltivazioni e non perché si vuole favorire….. la montagna. Tricase comune montano? No grazie, Tricase comune agricolo!

 

 

di Alessandro Distante Le cronache politiche cittadine di questi giorni mi portano a ritornare su una questione che posi qualche tempo addietro: il disagio causato dall’allargamento del Partito Democratico.Quando un gruppo cresce è solitamente segno di salute e la convergenza su programmi e strategie non può che essere motivo di orgoglio per i militanti e per i responsabili di quel partito e costituire punto di riferimento forte per i cittadini. Ed invece a Tricase non è così, tanto che l’allargamento del Partito Democratico ha determinato disagi e polemiche: da una parte alcuni Consiglieri comunali, presentatisi agli elettori come di opposizione alla maggioranza Coppola, hanno preso la tessera del Partito che ha sempre sostenuto il Primo cittadino; dall’altra, i Consiglieri che si erano presentati a sostegno diretto di Coppola, ma con liste differenti dal PD, ora entrano nel gruppo consiliare del PD. Ma tutto ciò, paradossalmente, non rafforza il Partito, al punto tale che i suoi vertici annunciano le loro irrevocabili dimissioni (peraltro bene accolte dalla Segreteria provinciale che annuncia il commissariamento). Non ho titolo per entrare nelle vicende di un Partito, ma ritengo di avere titolo, come cittadino, per fare alcune considerazioni e per continuare a chiedermi, in maniera spero eccessivamente preoccupata, se quelle vicende non confermini ed acuiscano quel disorientamento nei cittadini e se non segnino un ulteriore colpo ai già deboli canali democratici.Quando i cittadini, con il principale strumento che hanno e cioè con il voto, fanno delle scelte, pretendono che quelle scelte vengano prese sul serio e rispettate. So bene che in Italia vi è il divieto di mandato imperativo e quindi l’eletto può anche agire diversamente dal mandato ricevuto dagli elettori, ma vi è pure in Italia, almeno spero, il dovere di compiere scelte comprensibili.Un partito, ovviamente, non può che essere aperto, ma l’ingresso, come accade in tutte le associazioni, deve essere sempre verificato anche negli effetti che questo determina. Non può accadere che il riccio, per ripararsi dalla pioggia, entra nella tana della volpe e finisce per cacciarla, come raccontava una favoletta di un tempo.Se in politica i numeri hanno certamente un valore, non è detto che siano un valore assoluto. Non sempre l’avere più iscritti equivale ad avere più consenso e quindi più voti, come non sempre l’allargare le coalizioni porta a maggiore successo elettorale, come hanno detto le cronache delle amministrative di questi giorni.Ogni scelta deve fare i conti con modi e tempi; in democrazia, non si possono certo impedire passaggi o evoluzioni, ma occorre fare attenzione a non finire nella spiacevole condizione di chi per raggiungere un fine finisce per distruggere lo strumento che serve per raggiungere quel fine.E gli ultimi avvenimenti della politica cittadina con un gruppo consiliare che ingloba quasi tutta la maggioranza ed un Partito che annovera tra i suoi iscritti quasi tutti i consiglieri comunali sembra rispondere più a strategie elettorali che a logiche politiche e programmatiche e sorge forte il sospetto che rifletta e riproduca, su scala cittadina, scontri all’interno del Partito Democratico tra autorevoli protagonisti della politica regionale, con la conseguenza dell’affidare a commissari esterni la conduzione di uno strumento di partecipazione locale.Il tutto giova a Tricase? Ad una sua crescita politica? Alla formazione di quel dibattito che è momento essenziale per delineare progetti ed individuare protagonisti della futura competizione elettorale? Il rischio è il disorientamento e la disaffezione per la buona politica, quella delle passioni ideali e non delle convenienze opportunistiche, quella dei protagonisti collettivi e non delle esposizioni personalistiche. Il rischio è quello dello scollamento tra i cittadini e gli eletti con la sfiducia nelle forme di partecipazione e con l’affidarsi al salvatore di turno.

E’ martedì 14 giugno 2016. Durante il consiglio comunale di Tricase è stato approvato il bilancio…ma non sono mancate le sorprese…Il consigliere Tony Scarcella lascia l'assise… dopo l’umiliazione…. " È facile tirare la pietra e nascondere la mano….” . I Consiglieri Comunali, Vincenzo Fornaro, Antonio Ianni,Teo Giudice e Rocco Marra aderiscono al gruppo consiliare del PartitoDemocratico...

Il bilancio in soldoni. Tricase, bilancio approvato : ci sono oltre 2 milioni e mezzo di euro di investimenti Interventi per piazze, manutenzione di strade e scuole….soldi veri, da spendere subito...

Il SINDACO ANTONIO COPPOLA

IL DOCUMENTO A nome del gruppo Per Tricase con Coppola comunico al Presidente del Consiglio ed ai colleghi la nostra adesione al gruppo consiliare del Partito Democratico.Riteniamo sia necessario rafforzare il Gruppo PD in quest’ultima fase del percorso amministrativo ed è per noi un naturale approdo dopo un percorso politico che, negli ultimi quindici anni, ci ha visti impegnati sempre e comunque prima per la nascita e poi per la crescita del Centrosinistra di Tricase. Anche se alle ultime amministrative alcuni di noi si sono candidati nelle liste civiche è innegabile e conclamata la nostra vicinanza ai valori ed alle idee del PD. Lo siamo stati fin dal 2007, l’anno della costituzione del Partito Democratico ed era l’approdo naturale per la nostra provenienza dalle formazioni che avevano vita al nuovo soggetto politico, i Democratici di Sinistra e la Margherita. Oggi è necessario difendere quel patrimonio di idee e valori in cui noi abbiamo sempre creduto e per il quale abbiamo sempre lottato, sia con l’impegno diretto nelle competizioni amministrative passate sia sostenendo lealmente i candidati del PD nelle elezioni regionali, politiche ed europee. Io aderisco al gruppo consiliare in osservanza dello Statuto del Partito a cui mi sono nuovamente tesserato, oltre che per un gesto di coerenza e di rispetto per i cittadini che mi hanno eletto. Gli altri consiglieri per il fecondo lavoro di collaborazione tra il nostro gruppo e i consiglieri del PD. E’ un atto formale che ci auguriamo possa contribuire a chiarire la collocazione politica dei consiglieri e la composizione politica del Consiglio Comunale. Ribadiamo il nostro ruolo di forte sostegno e stimolo all’azione dell’amministrazione di Centrosinistra del Sindaco Coppola e intensificheremo i nostri sforzi per il bene della città in questo ultimo scorcio di mandato. Il nostro impegno politico, infine, dentro e fuori il Consiglio Comunale, sarà rivolto a far crescere la nostra comunità libera dai giochi obliqui dei potenti di turno e da trasformismi spacciati per alte strategie politiche. Una Tricase libera e orgogliosa così come l’abbiamo mantenuta in questi anni e come vogliamo che sia anche in futuro.

 

 

 

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