di Giulia Guida C’è un vento nuovo che sferza il Porto di Tricase, un vento frizzante, pieno di novità. È il vento del Portus Veneris, l’imbarcazione arrivata a Tricase nel 2002 carica di migranti curdi e trasformata in un simbolo dall’associazione Magna Grecia Mare. Questa imbarcazione è rimasta nel porto di Tricase con la stessa funzione per cui ci è arrivata: dare nuove speranze. Dal veliero, ormai simbolo della Città di Tricase –che ha sempre sostenuto questo progetto- prende spunto l’evento che per il secondo anno consecutivo sta esprimendo l’anima viva del Porto e di chi lo abita. Non è più “Tricase Morto”, come spregiativamente era chiamato il lato est di Tricase fino a poco tempo fa. Il Porto di Tricase è tornato ad essere luogo di profondo scambio di cultura. Cultura che parla la lingua dell’antica marineria, della pesca artigianale, del territorio costiero e d’origine, dello scambio di idee tra genti di latitudini e longitudini diverse, della gastronomia. Cultura che è riuscita a riunire la comunità frammentata attorno alle stesse passioni, a creare un filo conduttore tra le generazioni spaccate in due dall’avvento del digitale. E c’è anche lo studio e la salvaguardia dell’ambiente marino, che ora è possibile approfondire nel laboratorio di biologia marina dell’Ecomuseo di Venere. Chi avrebbe immaginato che giovani provenienti da ogni parte d’Italia sarebbero finiti qui, a Tricase Morto, per portare avanti i loro progetti di ricerca? E invece è così. Il Porto continua a sorprendere, e dopo aver vissuto per anni gli addii di chi voltava le spalle a questa terra per “andare in un posto migliore”, ora richiama a sé chi è partito. E la sua eco arriva lontano, anche fino a Zarzis, città della Tunisia che ha preso a modello l’evoluzione del Porto di Tricase e ne sta seguendo l’esempio di rivoluzione, e che venerdì 24 giugno sarà presente all’Avamposto MARE per raccontarsi e raccontare la sua esperienza. Per merito dell’Associazione Magna Grecia Mare, del CIHEAM IAM Bari e Art Corsivo Basso srl, l’evento “Solstizio, Cultura e Natura nell’Ecomuseo di Venere”, ha visto avvicendarsi sulla banchina del porto numerosi eventi, solo un assaggio di quelli che si terranno durante la stagione ricca di eventi culturali che avranno come palcoscenico il Portus Veneris e il Porto della Città. La Regata del Don, partita da Otranto per salutare e ricordare il caro Francesco De Nitto, ha trovato ad accoglierla un tripudio di sapori tradizionali preparati dai cambusieri e dai gastronomi del Cantiere del Gusto del Porto Museo di Tricase. A bordo del Portus Veneris si sono svolti i primi laboratori di antica marineria, momenti in cui i più piccini hanno appreso i fondamenti della pratica di mare, della vela tradizionale e dell’arte dei nodi. Sono stati presentati anche i laboratori per tutte le età che si terranno durante l’estate sull’antica marineria, la pratica di mare, la storia del territorio, la biologia marina e costiera, le scienze naturali e la gastronomia tradizionale. La libreria itinerante del Portus Veneris, che dallo scorso anno vanta un vasto assortimento di titoli che riguardano il mare (tra cucina, storia e letteratura), quest’anno ha un fiore all’occhiello: la collana “Approdo a…” edita da Negroamaro, e presentata sabato sera insieme agli autori e alle voci narranti dei libri. Sei giovani scrittori hanno avuto l’opportunità, in ambito del progetto “È arrivato un veliero carico di…” di firmare un contratto editoriale e pubblicare un libro raccontando i porti di Molfetta, Monopoli, Otranto, Leuca, Gallipoli e Porto Cesareo. Manca qualcosa? L’approdo a Tricase è in cantiere, e ha visto la sua copertina nascere sotto le sorprendenti mani dell’illustratrice Chiara Rescio proprio durante la presentazione della collana. Presso il complesso rupestre La Rena e le Sette Bocche il sapere che si tramanda da centinaia di anni nelle mani delle massaie si è riproposto attraverso laboratori creativi e artigianali, esposizioni e degustazioni di eccellenze agroalimentari del territorio curate dalla Cooperativa “Terra Rossa” con i suoi “Sapori autentici di Comunità”, da “Gli Orti di Peppe”, e dalla “Masseria Ittica “Nonno Tore” con i suoi “Contadini di mare”.Il porto, luogo di partenze e di approdi, di sogni e di speranze, ha omaggiato i suoi Santi Patroni Nicola e Teresa dedicandogli la storica edicola votiva. L’opera pittorica che raffigura i due Santi è stata realizzata dal giovane artista Sasha Ciardo. Tricase Porto è rinato. È tornato ad essere scuola di vita, di mestieri e luogo di opportunità.È il Porto Museo e non un semplice museo del porto. 

NUNZIO DELL’ABATE E STEFANO MINERVA. LE GRANDI SQUADRE HANNO UNO SCHEMA VINCENTE. ALLENARSI INSIEME ... Il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, del PD...abbraccia Nunzio Dell'Abate...del PD di Tricase. A Gallipoli è stato fatto un lavoro importante alle amministrative PD e UDC insieme hanno vinto....Sarà così anche a Tricase ?

 

 

foto di Teo Giudice

di Cosimo Longo  Fra i carabinieri premiati il 6 giugno scorso dal Presidente delle Repubblica c’è un nostro compaesano. Si tratta del maresciallo Arturo D’Amico, nativo di Tricase (Tutino per la precisione) comandante della stazione Carabinieri di Campomarino (prov. di Campobasso). E’ stato scelto, insieme con altri 4 carabinieri, per “l’impegno quotidiano del Maresciallo contro illegalità e crimini in una piazza non facile”. E’ una zona dove in estate la popolazione viene quadruplicata e dove si registrano anche episodi collegati al racket e alla malavita foggiana. Nella stampa locale il maresciallo D’Amico viene indicato come “particolarmente sensibile ai crimini, alle illegalità e bravo nella soluzione di numerosi casi, sfociati con arresti e con l’individuazione dei responsabili di furti, rapine, estorsioni, borseggi, minacce e aggressioni e unisce una grande conoscenza del territorio e dei meccanismi di controllo da parte della criminalità a spiccate doti investigative”. E’ stato premiato personalmente dal Presidente Mattarella (foto), alla presenza anche del Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi e del Ministro della Difesa Pinotti, durante la celebrazione dell’anniversario dell’Arma, presso la caserma “Salvo D’Acquisto” a Roma. Nella nota dell’Arma si dice che «Tale attestazione è il compendio per il particolare impegno posto in essere dal Maresciallo D’Amico, nel quotidiano svolgimento del servizio, ma che riassume la indefessa dedizione con cui giornalmente tutti gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri prestano per la tutela dei diritti di ogni cittadino». Quindi un premio ai 5 Marescialli,  in rappresentanza anche di tutti i Comandanti di Stazione CC d’Italia. Auguri al maresciallo Arturo D’Amico e a tutti i carabinieri, che svolgono in silenzio e con abnegazione il proprio servizio.

Nella foto il maresciallo Arturo D’Amico premiato personalmente dal Presidente Mattarella

 

Il gruppo parrocchiale “Don Tonino”  Anche quest’anno il Gruppo parrocchiale “Don Tonino” ha rivolto la sua attenzione agli studenti degli Istituti Comprensivi di Tricase, affinché diventino testimoni del messaggio dell’amato Vescovo. La collaborazione tra i diversi attori ha fatto sì che il concorso, giunto alla terza edizione, coinvolgesse centinaia di ragazzi, attraverso forme espressive diverse, a seconda della classe di appartenenza. Il tema di quest’anno ha riguardato la salvaguardia del creato, a partire dal discorso “Tutto hai posto sotto ai nostri piedi”, fatto ascoltare a ottobre dalla voce dello stesso don Tonino, in concomitanza dell’anniversario della consacrazione vescovile. Nel discorso ritorna il carattere di profezia delle parole di don Tonino, parole che, alla luce dell’enciclica di Papa Francesco LAUDATO SI’ - SULLA CURA DELLA CASA COMUNE - si caricano di urgenza: “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare”.La conclusione del percorso educativo e la premiazione del concorso si sono svolte il 4 giugno scorso, secondo una modalità tutta nuova: la festa del “Creato” per educare alla meraviglia. Il pomeriggio tutti si sono riuniti nella campagna tricasina, presso la chiesa della Madonna di Costantinopoli (Chiesa dei diavoli) per assaporare colori, odori, sapori della natura. Grazie alla collaborazione di Magna Grecia Mare, della Cooperativa Terrarossa, della biologa Rita Accogli e di tanti insegnanti a supporto dell’iniziativa, sono stati organizzati dei mini-laboratori sul mondo delle api, sulla varietà della flora spontanea del luogo, sull’elemento naturale aria. Ragazzi e adulti hanno avuto modo di sperimentare quante ricchezze e bellezze ci offre spontaneamente il Creato: la laboriosità delle api, la preziosità delle erbe edule e medicamentose, la magia del vento …

Il gruppo dei partecipanti, capeggiato da Don Flavio, intonando il “Laudato sii” ha poi percorso il tratto di strada fino alla Chiesa di San Domenico, dove, alla presenza di docenti dei due Istituti, dell’assessore alla cultura Sergio Fracasso e della Dirigente dell’Istituto G.Pascoli, prof.ssa Anna Maria Turco, si è proceduto alle premiazioni dei lavori dei ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado: disegni, poesie, fumetti, video e foto, tutti esposti per alcuni giorni nella Chiesa. Quest’anno i premi sono consistiti in libri e buoni libri, per promuovere la lettura, attività tanto amata da don Tonino.Grande la gioia dei premiati e di tutti i ragazzi che, visitando la mostra, ricercavano e individuavano il proprio disegno o foto, indicandolo con soddisfazione ai genitori! Tanti i visitatori della mostra, tra cui persone di passaggio che si sono incuriosite e complimentate per l’iniziativa: diverse di loro hanno voluto conoscere più da vicino la figura di don Tonino, chiedendo spiegazioni al gruppo parrocchiale. Siamo certi, come gruppo “Don Tonino”,che il ricordo e il messaggio di colui che è stato parroco di Tricase si stia rinnovando nelle giovani generazioni: è questo l’intento di don Flavio, che ogni anno invita il gruppo a proseguire, nonostante le oggettive difficoltà di coinvolgere realtà complesse come quelle scolastiche.Se le iniziative hanno finora riscontrato grande successo, il merito è comunque di tutta una comunità che avverte il dovere di gestire una eredità profetica.

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