di Alessandro DISTANTE
VOGLIAMOCI BENE!
A sentire il Sindaco De Donno, a Tricase, nei decenni passati, è mancata la politica, al punto che la macchina burocratica l’ha fatta da padrona.
Per far tornare la politica, tuttavia, occorre soddisfare una fondamentale condizione: accettare il confronto.
Se invece si demonizzano i social, si minaccia la stampa locale, si invita a non fare polemiche, si evita di rispondere e di prendere pubblicamente posizione, allora non si creano le condizioni perché la politica diriga il corso degli eventi.
Gli appelli al “vogliamoci bene” e “vogliamo bene a Tricase” sono pienamente condivisibili e sono condivisi, perché sfido chiunque che viva a Tricase a non voler bene alla propria Città; quegli appelli rischiano però di essere fraintesi e tradotti in questo modo: voler bene a Tricase è non dissentire, non criticare e, addirittura, non informare.
Sorprende, per esempio, che il Primo cittadino attribuisca tanta rilevanza ad una vignetta fotografica piuttosto che a spunti di dibattito ripetutamente offerti e che non prenda atto che il giornale riporta notizie che bene e meglio potrebbero essere fornite direttamente dall’Amministrazione. Eppure, non solo nello staff del Sindaco ci sono figure professionalmente capaci di fare informazione, ma è bene far sapere che il nostro giornale ha offerto al sindaco De Donno -come a tutti i suoi predecessori- una pagina da riempire a piacimento e, ovviamente, gratuitamente. Condivido l’appello del Sindaco alla responsabilità, l’invito a dare un contributo serio di informazione, ma nessuno, e soprattutto chi ha compiti istituzionali, deve cadere nella sindrome da accerchiamento.
Tutti vogliamo bene a Tricase; accade però, come accade in tutte le famiglie, che si possano avere idee diverse su cosa sia il bene per la Città o sulle strade per raggiungerlo. Ma questo è normale ed anzi è bello. Se poi le informazioni sono sbagliate, non mancheranno le occasioni, anche attraverso i media che, ci piaccia o no, sono gli strumenti dell’odierna comunicazione, per far prevalere la verità, con la forza del ragionamento e sulla base della documentazione, senza fare ricorso a minacce o ai Tribunali.
Pertanto vogliamoci bene ma veramente, senza che questo appello venga confuso con un anestetizzante volemose bene, perché se così fosse sarebbe un modo come un altro per non affrontare i problemi e quindi per non volersi bene.