Pasqua 2020
Gli auguri, anche se a distanza, non possono mancare. Sono auguri di Pasqua, da tutti e da sempre, festa della pace. Eppure secondo molti, da più di un mese, stiamo vivendo un periodo di guerra.
La guerra, antitesi della pace, evoca scenari tragici in una contrapposizione tra i buoni che combattono un nemico cattivo come tutti i nemici, ma, questa volta, particolarmente pericoloso e insidioso perché invisibile. Secondo altri, invece, il periodo che ci tocca di vivere può meglio definirsi come un periodo di cura.
E’ la definizione di chi si proietta nel futuro e scorge, in questo tempo, una fase utile a rimettere le cose a posto: il domani non potrà essere come l’oggi e soprattutto come ieri; nuovi o, meglio, antichi valori riscoperti, una sanità veramente per tutti, una maggiore attenzione per gli equilibri ambientali.
Insomma un periodo di cura personale e collettiva o,addirittura,planetaria.
Si può prospettare una diversa definizione di questo periodo: il periodo del vuoto. Intendiamoci: il vuoto fa paura a tutti.
Sarà per questo che ci inventiamo nuove occupazioni e siamo inondati da tante proposte: leggere un libro, preparare nuovi menu, rivedere vecchi film, riascoltare musica, giocare a carte, mettere in comune vecchie fotografie, …
L’imperativo categorico è: riempire il vuoto. Abbiamo sempre lottato per liberare il tempo, per avere più tempo libero e, per un certo periodo, ci eravamo pure illusi che le scoperte tecnologiche ci avrebbero aiutato.
Così non è stato, perché il tempo non occupato veniva occupato da altri e le logiche del mercato non consentivano di lavorare di meno e vivere meglio.
Quante asfissianti incombenze, molte generate da noi stessi e molte imposteci da un vorticoso trambusto quotidiano nel quale persino i più piccoli erano stressati dai tanti impegni messi dagli adulti nella loro agenda quotidiana.
Ma il periodo del vuoto non può e non deve durare a lungo perché il vuoto, per sua natura, deve essere riempito.
Il punto è di cosa riempirlo, per fare in modo che il dopo-emergenza segni un superamento delle cause che hanno portato il mondo e la nostra vita, troppo spesso, all’impazzimento e il nostro futuro venga svuotato di cose che, in questo periodo, abbiamo scoperto non essere indispensabili ed invece riempito di cose che abbiamo scoperto essere veramente importanti ed anzi vitali.
In questa prospettiva, allora, ben vengano gli auguri, per una ripartenza/resurrezione che non ci riporti a riprendere la vita di ieri ma che ci introduca ad una vita diversa e migliore.
Buona Pasqua