di Alessandro Distante

L’articolo 35 del Decreto Legge 2 marzo 2020 n. 9 fa divieto ai Sindaci di adottare ordinanze in materia di coronavirus in contrasto con le misure statali, pena la loro inefficacia.

Il Prefetto di Lecce, nei giorni scorsi, non ha mancato di bacchettare alcuni Sindaci, tra i quali anche quello di Tricase, per aver adottato ordinanze al di fuori di quanto previsto dalle misure varate dal Governo.

 

IL PREFETTO DI LECCE - La dott.ssa Maria Teresa Cucinotta

In particolare il sindaco Chiuri ha, dapprima, emanato un’ordinanza di chiusura per disinfestazione delle Scuole di Tricase, poi un’ordinanza di chiusura del mercato settimanale, poi un’ordinanza sulla distribuzione di volantini, quindi sulla chiusura dei distributori di acqua e poi ancora un’altra ordinanza sul divieto di recarsi in campagna se non per svolgere attività agricola.

Alcune di queste hanno anticipato provvedimenti governativi, sicchè si potrebbe dire che il Sindaco di Tricase è arrivato prima del Governo; altre, come quella sul mercato, è stata adottata il 16 marzo anche se il Governo (DPCM 11 marzo) li aveva già vietati; per altre, infine, come quella sull’attività agricola, sulle case dell’acqua o sui volantini, anche quelli distribuiti da associazioni culturali, il problema rimane.

Secondo il Prefetto di Lecce quelle ordinanze “non appaiono conformi alle normative nazionali ed anzi alcune rischiano di comprimere ulteriormente alcuni diritti costituzionalmente garantiti senza l’avallo, quanto meno, di una norma primaria che ne valuti i limiti e la compatibilità ordinamentale”.

Lo dice il Prefetto di Lecce dott.ssa Cucinotta, così rischiando di incappare nell’accusa di sciacallaggio da parte del Sindaco di Tricase e di qualche Consigliere secondo cui il Sindaco deve essere sostenuto in ogni modo e per ogni iniziativa, pena … il diffondersi del coronavirus

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