Tricase, 3 ottobre 2019.

Carlo Chiuri: “Non svendo assolutamente Tricase ed assecondare bramosie e ambizioni interne ed esterne: sarebbe la paralisi! In assenza di un rapido e sereno confronto, sarebbe oltremodo dannoso continuare”.

 

A causa delle continue fibrillazione interne alle liste collegate alla mia candidatura e con le quali, nonostante tutto, si è riusciti a creare nella città un nuovo clima di fiducia e l’attivismo“, scrive il dimissionario primo cittadino, “ritengo attualmente è necessaria una pausa di riflessione.

È mia intenzione continuare solo con persone quei sei disponibile a fare il bene di Tricase non suddivide le poltrone a destra e a manca (anche ipotetiche futuribili).

Non posso accettare che interferenze esterne, le quali il supremo interessa della città è assolutamente indifferente, blocchino l’attività operativa intrapresa e a fatica portare avanti in questo ultimo periodo.

Queste persone“, attacca Chiuri, “non vogliono sviluppo di Tricase! Non è mia intenzione lasciare la città ostaggio di interessi elettoralistici che certamente minerebbero, anzi paralizzerebbero l’attività amministrativa. Di fronte ad un disfattismo di tal fatta”, accusa, “non è assolutamente tollerabile il silenzio e l’inerzia, pertanto sono costretto contrariamente ai miei intendimenti e per l’estremo amore che nutro verso la città i miei concittadini, a rassegnare le dimissioni“.


Secondo Carlo Chiuri, questo “è un atto di responsabilità per non far prevalere ambizioni che nulla hanno a che vedere con l’interesse della città e per non danneggiare una comunità che sta camminando con impegno e sacrificio.

Non svendo assolutamente Tricase“, conclude, “per assecondare bramosie e ambizioni interne ed esterne che non hanno minimamente amore verso la nostra comunità: sarebbe la paralisi! In assenza di un rapido e sereno confronto, basato sulla chiarezza e la condivisione, sarebbe oltremodo dannoso continuare“.

 

Adesso come avviene in questi casi la legge consente un lasso di tempo di 20 giorni per eventuali considerazioni.

Il sindaco e i suoi avranno il tempo e la possibilità di guardarsi in faccia e capire se sarà il caso di fare un passo indietro o confermare le dimissioni che porterebbero prima ad un Commissario prefettizio e poi alle elezioni anticipate.

 

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