Due aprile 2019

La Zona Industriale di Tricase-Miggiano-Specchia.

Un'unica distesa di rifiuti di ogni tipo: è questa l'accoglienza che la zona industriale riserva a chi ci passa e non solo.

Da queste parti sembra che sia finita la civiltà.

E’ da poco passata la Giornata mondiale della Terra, ma,

per chi non l’avesse ancora capito, meglio dirlo a chiare lettere:

i soldi per cercare di tenere pulita la “ nostra Terra”, non ci sono

Ne è prova da lungo tempo la zona A.S.I. o ex (Area di Sviluppo Industriale di Miggiano, Specchia e Tricase). In quest’aria che comprende i tre Comuni del sud Salento, c’è un mare di immondizia, la zona è invasa da rifiuti di ogni genere.

Proprio così, l’ex zona P.I.P., da qualsiasi prospettiva la si voglia vedere, è ormai considerata un’area dimenticata. E’ un sito vasto quanto un piccolo rione della Città di Tricase, un’area dinanzi alla quale ogni giorno passano decine e decine di auto ma che non ha mai destato l’interesse di nessuno. La zona industriale di Tricase, Miggiano e Specchia è un’immensa discarica a cielo aperto che cresce giorno dopo giorno. E’ tutto all’aperto:chiunque può entrare.

I rifiuti sono ben in vista. Si vedono e si sentono. Sono stati più volte segnalati ma nessuno risponde. Qui si continua a scaricare di tutto di più: rifiuti ingombranti come vecchi elettrodomestici e mobili, sacchi di cemento e altro materiale proveniente da cantieri edili.

E poi buste nere contenenti immondizia domestica, vecchi materassi, polistirolo, lamiere, scarti di ogni genere, dalla plastica al vetro. Una situazione di vera emergenza mai veramente affrontata in questi ultimi anni in modo radicale e definitivo.

Finora si è proceduto con soluzioni  approssimative e temporanee con la conseguenza di non raggiungere mai quella soluzione concreta che chiedono soprattutto tutti coloro che nella zona industriale ci lavorano.

Un’area finita anche sotto sequestro, qualche mese fa da parte del Noe di Lecce. Il sequestro interessò una superficie di circa 70 mila metri quadrati comprendente capannoni industriali ed aree scoperte dove erano stati depositati in modo incontrollato rifiuti speciali anche pericolosi. Dunque, quest’area che in tanti hanno investito, non è mai tornata pulita.

Il problema sembra senza soluzione.

 

in Distribuzione