di Alessandro Distante
Dopo l’attesa per il parere da parte del Consiglio Comunale, frutto dei lavori congiunti di due Commissioni, è giunto l’incontro a Bari presso l’Assessorato Regionale.
In quella sede sono stati convocati tutti i Sindaci dei Comuni interessati dall’ultimo tratto della 275; il risultato è che tutti i Sindaci, ad eccezione di quello di Tricase, si sono espressi per il passaggio ad Ovest ritenendo quella soluzione la migliore.
A difendere, ovviamente, il parere del passaggio ad Est (la c.d. Cosimina) il Sindaco Chiuri.
Ora la questione dovrà essere vagliata dal Ministero e dall’ANAS.In attesa delle finali decisioni, non esclusa quella di non fare l’opera nel tratto finale (come anticipato dalla consigliera Sodero a nome dei 5 Stelle), appare opportuno svolgere alcune considerazioni e fare un bilancio dell’operato del Comune.
Ad oggi, il risultato almeno a modesto parere di chi scrive è stato negativo sotto molteplici profili.Innanzitutto la divisione dello stesso Consiglio comunale, se è vero come è vero che addirittura il Presidente del Consiglio comunale si è astenuto e se, insieme a lui, si è astenuta la consigliera Sodero per non parlare delle assenze di Pasquale De Marco e di Giuseppe Peluso, quest’ultimo allontanatosi al momento della discussione del punto all’ordine del giorno.
Le dichiarazioni successivamente rilasciate dalla stessa Sodero hanno acuito fratture e divisioni difficili da sanare.L’altro risultato, pur esso negativo per Tricase, è stato l’isolamento politico rispetto agli altri Comuni del Capo di Leuca.
La scelta sul percorso della 275 ha visto allontanarsi le posizioni dei singoli Comuni interessati: Tricase a sostenere la soluzione ad Est e gli altri quella ad Ovest. E’ singolare che nel dibattito in Consiglio Comunale si sia sottovalutato questo aspetto che era ed è propriamente politico, e cioè attiene al ruolo di Tricase nel Capo di Leuca.
Le conseguenze non sono tanto correlate all’ingresso di Tricase nell’Unione Terra di Leuca ma al ruolo, oggettivamente incrinato, di una Tricase parte attiva e propulsiva di un intero territorio. Altro risultato negativo è che la volontà espressa dal Comune di Tricase difficilmente troverà attuazione.
Se così dovesse essere si aprirebbe un fronte molto delicato: quello dell’acuirsi della sfiducia dei cittadini nella partecipazione e dell’alimentare iniziative diverse, su un modello che ha conosciuto e conosce esempi dai dubbi risultati, come accaduto a Melendugno per la TAP.
Qui la responsabilità è soprattutto di chi (Regione) ha dichiarato che si sarebbe dovuto attendere il parere di Tricase e poi, una volta acquisito, chiarire che quel parere non è né vincolante, né determinante.
Ma questa verità doveva essere affermata, senza equivoci, fin dall’inizio.
Da ultimo, ma non in ordine di importanza, è l’indebolimento del Sud Salento.
L’opera viaria, nata per collegare Maglie con Leuca, avrà un inizio più a Nord (Melpignano) e interesserà un tratto (da Melpignano a Scorrano) dove la strada è già a quattro corsie.
Riesce francamente difficile comprendere il perché di questa scelta, come ancor meno comprensibile è perché i lavori debbano iniziare da Nord e non da Sud dove le esigenze di sicurezza sono maggiori e dove pare difficile sostenere il contrario- la strada attraversa alcuni centri abitati.
Ed infine nel tanto parlare di risparmio di territorio rimane un mistero perchè si consideri tale giusta problematica solo a Sud e non anche a Nord o ad Est (vedasi la Maglie-Otranto).
Ma la questione si può riassumere in un solo tema di fondo: quale sviluppo del Capo di Leuca si può prospettare se non si assumono posizioni forti che implicano una capacità politica di mediare e di giungere ad un sintesi comune?
Nell’analisi costi-benefici non può essere disatteso il parametro della politica del territorio o, in una sola parola, della politica, non potendosi ridurre le questioni soltanto ad aspetti tecnici ed economici.