di Nunzio Dell’Abate - Tricase, 5 agosto 2018
Tricase, fuori dalla ZES. La zona industriale di Tricase è stata esclusa dal perimetro della ZES Adriatica.
Dentro, invece, tutti gli altri poli produttivi della Provincia da Lecce a Surbo, da Galatina a Soleto, da Nardò a Galatone, per finire a Casarano Melissano e Matino.
Lo ha deciso la Giunta Regionale giovedì scorso, dopo una lunga istruttoria che ha esaminato le istanze di tutti i Comuni interessati.
Pare che la richiesta di inserimento avanzata dal Comune di Tricase non fosse motivata, da qui la sua esclusione.
Ricordiamo che le ZES Zone Economiche Speciali sono aree strategiche che riconoscono alle imprese insediate o di nuovo insediamento notevoli sgravi fiscali/tributari e semplificazioni amministrative, con un budget di almeno 200 milioni di euro messo a disposizione dal Governo per i prossimi cinque anni.
Sarebbe stata manna per la nostra area industriale che versa in mortificante stato di degrado, con l’assenza di servizi dedicati (banda larga, videosorveglianza) e di quelli di prima necessità (energia elettrica, acqua, fogna e gas), nonché di adeguate infrastrutture di collegamento, cui fanno da contraltare un manto stradale dissestato ed un inquinamento ambientale determinato dal deposito incontrollato di rifiuti di ogni genere lungo i margini delle strade interne .
Sul punto avevamo incalzato per tempo il Sindaco Chiuri, fortemente preoccupati che nelle sue linee programmatiche non ci fosse il minimo riferimento ad una politica di sviluppo della zona industriale.
Il Primo Cittadino aveva rimandato al mittente i timori ed assicurato a gran voce che Tricase sarebbe stata la prima ad essere inserita nella ZES.
I fatti oggi, ahinoi, dicono altro.
Forse farebbe bene Chiuri a ritornare sulla terra e a studiare e progettare per davvero e responsabilmente il futuro dell’imprenditoria nell’area industriale.
In un momento storico come quello attuale in cui la sete di lavoro è palpabile, le eccellenze emigrano, il commercio è in affanno ed il turismo va ancora strutturato, puntare sul rilancio della zona industriale sarebbe strategico e gratificante.
Abbiamo esaminato il deliberato regionale e c’è ancora uno spiraglio, se pur modesto, per rientrare nel recinto della ZES.
La Giunta ha difatti accantonato una dotazione residua di 220 ettari da assegnare ai territori esclusi attraverso un bando pubblico.
Tricase può quindi farcela ai tempi supplementari, purché il Sindaco sia meno autoreferenziale e metta sul tavolo atti concreti, chiedendo la collaborazione di tutti.