Una riunione informale ma, come poche volte accade, una riunione che si è trasformata in un incontro.

All’ordine del giorno: l’idea di fare qualcosa contro ogni razzismo.

Le cronache di questi giorni e non solo- hanno spinto qualcuno a farsi promotore di una chiamata all’incontro.

Alfredo, Carmine, Giovanni, ed altri ancora a tenere le fila di una serata, presso la Sala della Fondazione Tommaso Caputo, che ha visto una partecipazione nutrita ma, soprattutto, molto motivata.

Intorno ad un tavolo allargato, anche presenze da fuori Città, un buon inizio per una serata all’insegna dell’accoglienza. Un segnale importante, ma anche utile, se ci si vuole abituare al confronto e ad una dimensione che sempre più deve essere senza confini e senza barriere. Sarebbe stato assurdo e contraddittorio se in un progetto di apertura si fosse partiti chiusi nei soliti recinti e nei soliti steccati.

Molti degli intervenuti hanno sottolineare che non può essere questione di schieramenti e di appartenenze, tanto meno politiche o peggio partitiche, o di un muro contro muro. Nessuna battaglia contro, ma una battaglia a favore, nel segno della informazione, della conoscenza e del confronto vero al di là dei luoghi comuni.

La questione immigrazione non può essere liquidata con facili e talvolta comodi slogan, siano quelli contro gli immigrati siano quelli a favore.

La questione è complessa ma una presa di posizione anche forte non può prescindere dall’impegno a conoscere e far conoscere le ragioni di una battaglia, che non può che essere comune, contro il razzismo e per affermare una cultura ed una prassi dell’accoglienza da veicolare nella vita di ogni giorno dei paesi, dei quartieri e delle singole famiglie.

Di fondo, la convinzione che l’iniziativa non avrebbe molto senso se fosse svolta senza i protagonisti e cioè gli immigrati. Ed allora il primo impegno: portare al prossimo incontro proprio gli immigrati, per conoscerli, ascoltarli e, magari, capirli.

Non è mancato chi ha messo in comune i suoi ricordi di ex giovane emigrato (e quindi immigrato) in Germania. Un modo come un altro per aiutare a capire.

Il prossimo appuntamento è per martedì 26 giugno ore 20 presso la Sala dell’Asilo Caputo.

 

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