di Nunzio Dell'Abate

Sebbene con colpevole ritardo, il Governo Cittadino ha riavviato in questi giorni il servizio civico comunale.

Si tratta di un importante strumento socio-assistenziale che consente ai più bisognosi di svolgere un’attività di pubblico interesse e di ricevere in cambio un sussidio economico. In tal modo si raggiunge un triplice risultato: inclusione sociale e motivo di autostima per i soggetti più a rischio di emarginazione a causa del loro stato di indigenza, sostegno economico e vantaggio per la comunità in ragione del servizio civico espletato.

Il servizio civico venne istituito nel Comune di Tricase con delibera di Consiglio n.43 del 21.10.2010 che ne approvò il Regolamento e fu il frutto di una piena condivisione fra l’allora amministrazione Musarò e la minoranza consiliare.  

Le attività possono essere le più disparate, dalla vigilanza alle piccole manutenzioni sulle strutture pubbliche, dalla pulizia delle strade alla cura del verde pubblico.

Possono accedervi i residenti nel Comune di Tricase che dichiarano un ISEE non superiore ad € 3.500,00 annui, che abbiano compiuto il 40° anno d’età e fino al raggiungimento dell’età pensionabile, che versino in stato di disoccupazione, che siano capaci ed abili al lavoro e non godano di coperture assicurative o altre forme di tutela da parte di enti pubblici.

Una volta presentate le domande, viene stilata una graduatoria sulla base del reddito ISEE e della situazione familiare.

Il contributo orario è di € 6,00 per un massimo di 18 ore settimanali e per un periodo massimo di 4 mesi.

Il numero dei cittadini da avviare ai progetti del servizio civico è determinato annualmente sulla base del relativo stanziamento in bilancio.

Per la verità l’attuale amministrazione è stata un po' tirata nella previsione finanziaria, solo 9.000 euro contro i 17.000 della sua prima applicazione nel lontano 2010.

Vista la sempre più crescente domanda di lavoro e di sostegno economico, l’indirizzo politico dovrebbe decisamente rivolgersi verso queste forme di welfare a scapito di altri settori o contenendo altro genere di spese.

E’ il grado della qualità della vita e di soddisfacimento del cittadino, soprattutto sul piano della dignità lavorativa e dell’autosufficienza economica, a misurare il pregio dell’azione politico-amministrativa.

 

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