di Alessandro Distante

Dibattito in Piazza Pisanelli sulla 275. Interessante la formula e l’idea, con proiezione di tavole illustrative, filmati ed interventi. Degno di menzione l’intervento di Vito Lisi: si può condividere o non condividere, ma si deve riconoscere la sincera e pulita passione che sorregge le sue idee.

E’ mancato tuttavia un confronto vero, perché alla voce degli Organizzatori e di quella di alcuni Consiglieri di opposizione, non si è aggiunta quella di altri Amministratori locali.

In particolare si è notata l’assenza dei Consiglieri di maggioranza (con la sola eccezione del Presidente del Consiglio comunale) e soprattutto del Sindaco e della Giunta.

E tuttavia non può essere taciuta la circostanza che gli stessi Capigruppo, anche della maggioranza, avevano positivamente risposto all’invito di questo Giornale di inviare un loro contributo scritto sulla questione 275 (pubblicati sul numero scorso).

Probabilmente avrà pesato una certa diffidenza per un confronto in Piazza organizzato dalle Associazioni ambientaliste.

Mi ha poi sorpreso il metodo suggerito da alcuni rappresentanti dell’opposizione consiliare che hanno chiesto di sospendere ogni decisione per meglio valutare, senza fretta e senza assilli, quello che accadrà dopo la realizzazione del primo tratto, quello cioè fino alle porte di Tricase. Eppure la questione non è certo esplosa all’improvviso, sicchè una proposta di merito poteva pure essere espressa: se far proseguire la strada fino a Leuca e, in caso positivo, se passare attraverso la Cosimina oppure su un nuovo tracciato ad Ovest.

Devo ammettere che l’attesa, il rinvio della decisione e il “preferibilmente non esprimersi”, in attesa magari di una soluzione dall’alto, può anche essere la migliore strategia per raggiungere l’obiettivo, non tanto nascosto, di fermarsi al primo lotto.

Una strategia che ricorda la tanto deprecata Prima Repubblica e quei politici che, secondo una superficiale lettura, preferivano rinviare ogni decisione che potesse incidere sul consenso; ma chi sostiene questo dimentica che tra quei politici vi era un certo Sergio Mattarella che, con le scelte coraggiose di questi giorni e prendendo coraggiose decisioni, ha salvato la nascente Terza Repubblica e soprattutto le Istituzioni.

Forse i fatti locali e nazionali porteranno, per il futuro, alcuni rappresentanti locali di forze che sono oggi al Governo della Repubblica a rifuggire da giudizi trancianti nei confronti di Padri costituenti, di “notabili” di un tempo e di quei nostalgici da salotto che attenderebbero dall’alto la soluzione dei problemi del territorio (ma quando mai?).

Probabilmente sulla sospensione di ogni decisione e sulla richiesta di maggiore tempo concorderà, nei fatti, anche chi governa la Città, perché il tempo, in una logica di pacificazione cittadina, è la migliore medicina.

Mi chiedo però: è questa la strada per un confronto vero? E’ questa la strada per una democrazia veramente partecipata? E’ questa la strada che vogliamo?

 

 

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