di Francesca Sodero |Consigliere Comunale M5S | Comune di Tricase
“UN CONSIGLIO COMUNALE A FAVORE DELLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA E CONTRO IL 98% DEI CITTADINI
Nell’ultimo Consiglio Comunale è stata scritta una pagina triste per il Comune di Tricase.
Con i voti della maggioranza e un voto di minoranza del PD, nel Consiglio Comunale del 7 novembre scorso è stata bocciata senza se e senza ma la nostra mozione sulla gestione pubblica dell'acqua, con la quale chiedevamo al Comune di Tricase di difendere il risultato referendario del 2011, in cui quasi il 98% dei cittadini votanti di Tricase espresse il proprio voto contro i processi di privatizzazione spinti dal cosiddetto “Decreto Ronchi”.
Ciò che è peggio, la maggioranza ha respinto la mozione con una inaccettabile argomentazione a favore delle gestioni private, in chiave totalmente ideologica e senza la ben che minima analisi delle esperienze virtuose di gestione pubblica al confronto con quelle disastrose delle gestioni private.
Non solo, l'attuale amministrazione comunale, nonostante sia investita per legge della responsabilità di prendere le decisioni fondamentali in merito alla gestione del Servizio Idrico Integrato (art. 142 del Codice dell’Ambiente), ha manifestato totale disinteresse rispetto al tema e l'intenzione di non rendersi parte attiva nell'importantissima fase di transizione che l'anno prossimo, alla scadenza della concessione trentennale di Acquedotto Pugliese SPA, porterà la Regione a scelte di fondamentale importanza per il futuro della gestione dell'acqua in Puglia.
Un’assurda posizione di irresponsabilità che ha raggiunto livelli inaccettabili nelle dichiarazioni della capogruppo UDC, tese ad affermare che l’attuale amministrazione comunale deve occuparsi di Tricase e non di questioni che non riguardano i suoi confini. Come se il servizio idrico non fosse un servizio pubblico locale di cui i Comuni DEVONO rispondere ai cittadini!
Un'imperdonabile chiusura che condanna il nostro Comune al silenzio su un tema di estrema delicatezza che incide ed inciderà sempre più pesantemente sui diritti fondamentali di tutti noi cittadini.
Non ce lo aspettavamo davvero, considerata l'apertura alla riflessione e al dibattito manifestata da altre realtà comunali, anche a noi vicine.
Dobbiamo amaramente prendere atto che la politica tricasina è stretta nella morsa della prudenza a fini elettorali, in cui nessuno azzarda mosse che possano disturbare il DECISORE delle segreterie di partito in vista delle prossime elezioni politiche. Un SILENZIO INTERESSATO e ad orologeria che non guarda lontanamente a ciò che è giusto per i cittadini e che farà pagare proprio a loro, come sempre, la brama di ritagliarsi un posto al sole di qualche politicante locale.
Noi però non demordiamo e continueremo a batterci con tutte le nostre forze per dare seguito alla volontà popolare espressa nel Referendum del 2011. I cittadini ci diano una mano e facciano sentire la loro voce affinché la volontà da loro stessi espressa nel 2011 non venga impunemente ignorata. Bastano gesti semplici, come mandare un messaggio o un’e-mail di disappunto e invitare consiglieri, assessori e Sindaco a prendere urgentemente sul serio la questione. È tempo di reagire!