di Veronica Russo I Santi Medici vissero nei primi secoli dell’era cristiana. E’ difficile perciò trovare testimonianze coeve che forniscano notizie storiche sulla loro biografia. Sicuramente la loro santità doveva essere già nota quando erano in vita, e la loro fama si accrebbe ulteriormente in seguito al crudele martirio.

Nel racconto della biografia dei nostri Santi possiamo partire dal testo pubblicato nel volume IV della Biblioteca Sanctorum, nella quale si riportano le notizie storiche accertate criticamente dopo la revisione di tutti gli scritti riguardanti Cosma e Damiano, pubblicato nel 1964: << Cosma e Damiano, Santi Martiri. Essi subirono il martirio a Ciro, città episcopale di Teodoreto (m. 458 d.c.), che li ricorda e li chiama <<illustri atleti di Cristo e generosi martiri >>.

Gli autori antichi asseriscono che questi cinque fratelli nacquero nella seconda metà del III secolo nella città di Egea o Aigai in Cilicia (attuale Ayas degli Armeni, Turchia), regione convertitasi presto al cristianesimo a seguito della predicazione di S. Paolo. Nessuno degli scritti sui Santi Medici tramanda il nome del padre per cui esso resta ignoto (N.B. nel secondo articolo viene chiamato Niceforo). Cartofilace, vescovo di Nicomedia (880), e gli “Analecta Bollandiana” asseriscono che era un uomo di preclare virtù e ardente seguace di Cristo, e subì in giovane età il martirio per la fede cristiana. Della madre invece alcuni codici dicono che si chiamava Teodora, altri Teodata, donna timorata di Dio e ricca di eccelse virtù cristiane, quali, quei tempi difficili per i cristiani, a causa delle persecuzioni, richiedevano.

Rimasta vedova in giovane età, illuminata dalla fede e dagli esempi luminosi del marito, col quale aveva condiviso non solo la nobiltà dello stato sociale appartenenti a famiglie nobili e ricche di beni, ma la nobiltà della fede, e dei costumi, pose ogni sua cura nell’educazione dei suoi cinque figli, di cui il primo si chiamava Cosma , come è indicato nei codici antichi, l’altro Damiano e gli altri Antimo,Leonzio ed Euprepio.La tradizione antica dice che Cosma e Damiano non erano gemelli, gli scrittori moderni, invece, li considerano tali. Dei cinque figli la pia e saggia mamma curò l’educazione cristiana e l’istruzione professionale.

Teodora educò i figli alla religione cristiana, cosa che equivaleva destinarli al martirio, dal momento che in quel periodo nell’Impero Romano venivano periodicamente ordinate persecuzioni contro i cristiani. Per la formazione professionale si recarono probabilmente in Siria e forse in Alessandria, dove si trovavano le più rinomate scuole di medicina di Teofrasto e Galeno. La seconda in particolare era bene accolta dalla Chiesa, perché affermava che ogni organismo è costruito secondo un piano fissato da un Ente Supremo, e che il corpo altro non è se non lo strumento dell’anima.

Tutta la comunità di Depressa insieme alla confraternita dei SS. Medici di Ugento l’8 ottobre 2017 hanno accolto solennemente le statue lignee del 1800 dei Santi Antimo, Leonzio ed Euprepio, della Cattedrale di Oria (BR). Tra due ali di fedeli festosi i cinque Santi fratelli sono stati portati in processione per le vie del Paese e al termine si è celebrata l’Eucarestia sul sagrato della chiesa presieduta dal Parroco don Andrea CARBONE e dal Rettore del Santuario SS. Medici di Ugento don Rocco FRISULLO. Le tre statue dei santi Antimo, Leonzio ed Euprepio rimarranno esposte insieme ai SS. Medici Cosma e Damiano nella chiesa madre di Depressa fino al 29 ottobre 2017.

Interpretando la gioia di tutti i devoti e considerato che per la prima volta nella storia le statue sono state concesse dalla Cattedrale di Oria ad un'altra comunità parrocchiale, rivolgo un sincero ringraziamento al Parroco don Andrea al comitato festa SS. Medici di Depressa e a tutti coloro che, a titolo diverso hanno contribuito alla realizzazione della festa.

 

 

in Distribuzione