di Alessandro Distante Molte possono essere le chiavi di lettura del risultato elettorale che ha visto vincere Carlo Chiuri e la sua coalizione. Ne scelgo una, forse la meno usuale: ha vinto la proposta politica più civica.
Del resto era questo uno dei messaggi ripetutamente lanciati dal candidato oggi sindaco nel corso della campagna elettorale e nei mesi che l’hanno preceduta. Ed è stato questo il primo messaggio delle interviste rilasciate a caldo nel dopo vittoria.
Nel moltiplicarsi di liste civiche, fenomeno che ha caratterizzato a livello nazionale questa campagna elettorale e che è ormai una costante degli appuntamenti per il rinnovo degli organi degli Enti locali, la proposta di Chiuri si è presentata lontana, se non immune, dalle negatività che, purtroppo, hanno contrassegnato la vita dei Partiti storici di Tricase, compresi quelli di centro destra come Direzione Italia e Forza Italia.
L’altro candidato, giunto al ballottaggio, ha dovuto invece fare i conti con le pesanti lacerazioni e la profonda crisi del Partito Democratico, da tempo commissariato e nel quale vi è stato un “ricambio” non perfettamente riuscito. Ai nuovi arrivati si è accompagnato l’esodo di molti altri, con una scia velenosa non proprio ideale alla vigilia di una campagna elettorale.
Ed anche al ballottaggio molti elettori tradizionalmente appartenenti all’area politica più in sintonia con Dell’Abate hanno avuto difficoltà a riconoscere nei consiglieri eletti con quello schieramento persone che li potessero rappresentare, essendo stati, nel consiglio comunale uscente, all’opposizione rispetto al partito che aveva sostenuto l’Amministrazione Coppola.
Il connotato civico della proposta di Chiuri ha consentito a molti elettori che al primo turno non lo avevano votato di preferirlo al ballottaggio. L’attuale Sindaco, al secondo turno, ha ottenuto circa 600 voti in più rispetto al primo turno. Se si considera il calo dei votanti il risultato è ancor più rilevante e non può che spiegarsi con il fatto che ha ottenuto il consenso anche di coloro che avevano votato per altri candidati, e soprattutto da quelli che al primo turno avevano votato per candidati di area centro sinistra.
E’ ben difficile pensare che Chiuri sia stato votato da coloro che hanno votato Fracasso o 5 Stelle; non i primi, considerato il vincolo di appartenenza che caratterizza quel voto; non i secondi, considerata la tradizionale avversione del Movimento ad apparentamenti formali o non formali.
Ed allora si deve pensare che l’incremento di voti a Chiuri sia venuto da coloro che al primo turno avevano espresso la loro preferenza per la candidata Panico, vice sindaco di Coppola e che rappresentava quella componente, per così dire governativa, del centro sinistra.
La proposta civica di Chiuri ha favorito un travaso di voti fortemente connotati da una avversione, più volte dichiarata, al candidato Dell’Abate e non tanto per la sua persona, quanto per coloro che in caso di sua vittoria, avrebbero avuto un ruolo determinante nell’ amministrazione.
Se la connotazione civica di Chiuri ha dato i suoi frutti in campagna elettorale, bisognerà ora vedere se quella connotazione potrà tornare utile alla Città, chiamata ad inserirsi in dialoghi costruttivi con gli altri Enti e soprattutto con le Istituzioni regionali e nazionali, perché, talvolta, non bastano i buoni progetti e le buone idee.
Ma questo sarà oggetto di verifica nei prossimi mesi.