di Maria Assunta Panico La presentazione del Progetto di Urbanistica Partecipata alla comunità di Tricase, avvenuta il 12 novembre 2016 a Palazzo Gallone, ha visto la partecipazione di molti cittadini e dato avvio ad una fase di ascolto attivo del territorio strutturata attraverso interventi su più luoghi. Gli incontri previsti, con la comunità, sono stati distribuiti in sette luoghi diversi del territorio e hanno visto la partecipazione in media di 18/25 persone. Hanno partecipato presidenti di associazioni, rappresentanti di categorie di settore, alcuni imprenditori, diversi tecnici (ingegneri, architetti, geometri, paesaggisti), studenti, insegnanti e cittadini singoli, non inclusi nelle categorie suddette.
Alcuni cittadini hanno partecipato all’intero ciclo proposto, altri, la maggior parte, hanno partecipato ai focus ritenuti maggiormente attinenti ai loro interessi, rispetto anche alla disponibilità di tempo richiesta. Non è stata confermata l’ipotesi che ha guidato la collocazione dei focus in diverse aree, per la quale i cittadini si sarebbero iscritti ai focus, non tanto per gli argomenti di interesse, ma in modo più rilevante per appartenenza topologica. Non si è rilevata, infatti, una correlazione tra appartenenza topografica dei partecipanti e luogo scelto per i focus.
Ogni incontro si è sviluppato in varie fasi, un momento iniziale di presentazione, espresso in modo creativo e legato al tema del focus, una parte centrale in cui si lavorava in gruppi, ed una parte finale in cui si concludeva con un debriefing, una restituzione di quanto discusso. Gli incontri si sono svolti attraverso laboratori condotti dalla psicologa di comunità, Dott.ssa Francesca Scafuto e dall’Architetto Luisa Fatigati, architetto urbanista. Il facilitatore, psicologo di comunità, ha avuto il ruolo di guidare il processo, formare il gruppo, motivarlo e attivare l’intelligenza creativa attraverso i vari strumenti di facilitazione, mentre l’urbanista ha avuto il ruolo di accompagnare i contenuti discussi, offrendo esplicitazioni, e raffronti con i piani sovraordinati, e fornendo quindi supporto tecnico nei diversi gruppi formati. La formula base adottata è stata quella del World Cafè. L’idea alla base del World Cafè è tanto semplice quanto rivoluzionaria: lavorare per creare conversazioni importanti, ideando in modo creativo e non convenzionale, ragionando insieme su progetti complessi, ma in modo concreto, divertente e produttivo.
Per fare questo il World Cafè si basa sull’allestimento di uno spazio di discussione informale, come quello di un caffè, per l’appunto, con tavoli intorno ai quali si possono sedere piccoli gruppi di persone. La presenza di un buffet, di solito, rende l’ambiente ancora più conviviale, nel nostro caso il tavolo della pausa caffè è stato arricchito con la distribuzione di thè, caffè e pasticcini. Le risultanze degli incontri ed i relativi materiali saranno presto agli atti del processo partecipato di costruzione del PUG, scaricabile dal sito comunale. Le informazioni e le percezioni acquisite durante i focus group hanno fornito dati utili ai tecnici ed ai Responsabili del Piano per integrare il punto di vista dei cittadini negli indirizzi di pianificazione.
Tutti i laboratori programmati: Identità dei Luoghi e Palinsesto Storico-Ambientale presso l’Auditorium Parrocchiale-Caprarica; Agricoltura e Economia di Prossimità, svoltosi all’Oratorio di Tutino; Turismo e Servizi al Laboratorio di Biologia Marina di Tricase Porto; Viabilità e Accessibilità all’Oratorio di Depressa; Spazi Aperti e Attrezzature presso il Salone Parrocchiale di Sant’Eufemia; Comunità e Partecipazione al “Centro Anziani” Ex ACAIT e l’ultimo, Case, Città e Paesaggio, che si è tenuto a Lucugnano, hanno visto una buona partecipazione dei cittadini, a riscontro di come la cittadinanza attiva è vissuta, dalla comunità, come nuova forma della politica, che può produrre sperimentazione ed innovazione e può essere espressa anche da un singolo soggetto o da un gruppo informale, non necessariamente appartenente ad un’associazione formalizzata.
Dai lavori di gruppo, desumibili dalle prime analisi redatte dai tecnici che li hanno guidati, sono emersi contenuti progettuali interessanti scaturiti dalla memoria e dall’esperienza degli abitanti e sono anche emerse conflittualità latenti o dichiarate tipiche di ogni processo di trasformazione. La figura della rete ( Reti della memoria, produttive, infrastrutturali, eco-pubbliche, insediative) è stata proposta come metafora per comporre i vari elementi indagati nei focus tematici e richiamare la necessità di una interconnessione tra temi e luoghi e tra interpretazioni e proposte offerte, rispetto all’intero territorio comunale.
La discussione ha fatto emergere l’importanza dei luoghi come elemento fondamentale della qualità del territorio ma anche del benessere dei cittadini e della qualità delle relazioni sociali. L’attenzione al concetto di luogo infatti è emerso come un argomento trasversale in tutti i focus ricorrendo in riflessioni di natura diversa: la necessità del recupero di alcuni luoghi di grande valenza ambientale come il Canale del Rio e le problematiche connesse allo scarico di acque reflue; l’abbattimento “dell’ecomostro” sulla scogliera di Tricase Porto, per il recupero dei “luoghi del mare”; il recupero dell’esistente rispetto alle nuove edificazioni; il bisogno di spazi accessibili, visibili, attraenti, che incoraggino la fruizione da parte dei cittadini; la riqualificazione di tutti i centri storici invertendo l’attuale processo di abbandono, ricostruendo spazi di incontro per la comunità; un luogo che favorisca l’ascolto e il più possibile articolato al suo interno, ampio e flessibile, capace di ripensarsi nel tempo; luoghi della trasmissione delle culture, di incontro e composizione della comunità e dei diversi linguaggi; luoghi dove la memoria storica possa favorire la partecipazione dei nuovi cittadini; luoghi come raccoglitori di idee, proposte e progetti della comunità, spazi di socializzazione, in cui conoscersi, relazionarsi e condividere.
L’orientamento comune è che nei piccoli nuclei il concetto di cittadinanza significa prossimità, vicinanza, mantenimento dell’identità dei luoghi che caratterizzano il territorio, integrazione che avviene attraverso la comunicazione all’esterno e la presenza di uno spazio relazionale (la piazza, le connessioni fisiche tra i luoghi attraverso lo spazio pubblico, le reti di comunicazione tra le frazioni, le reti di comunicazione tra i centri ed il mare, la rivitalizzazione delle marine e la destagionalizzazione delle presenze). Dall’esperienza effettuata emerge l’esigenza ed il bisogno di un maggiore ascolto e coinvolgimento attivo dell’utenza nella fase di progettazione di opere e servizi, una maggiore integrazione tra strutture, attività e territorio al fine di costruire nuove forme di benessere per la comunità. Per questo motivo si è deciso di continuare la fase di ascolto attivo del territorio, con cadenza bimensile, con inizio giovedì 26 gennaio, e successivamente 9 febbraio, 23 febbraio, 9 marzo, 23 marzo, presso il “Centro Anziani” Ex ACAIT via Leonardo Da Vinci, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, i tecnici dell’Ufficio del Piano riprenderanno il programma di incontro con i cittadini con focus tematici che potranno anche essere proposti dai cittadini stessi.