L’Associazione Prendi Posizione - Tricase, facendo seguito all’invito rivolto alle associazioni e alla cittadinanza dall’Amministrazione Comunale, ha organizzato e tenuto una pubblica assemblea alla quale hanno preso parte anche alcuni amministratori comunali.

A seguito della discussione, pur condividendo alcune delle indicazioni presenti nel piano proposto dall’Amministrazione Comunale, gli aderenti all’associazione hanno evidenziato diverse criticità, proponendo, pertanto, la revisione dell’intero Piano, anche alla luce delle normative regionali e del Piano Regionale delle Coste.

In primis vanno evidenziate le caratteristiche della costa tricasina, che, pur estendendosi per 9,04 km, si presenta inaccessibile per lunghi tratti e interessata da potenziali crolli in diverse e ampie aree, tanto da essere classificata per l’82% ad alta sensibilità ambientale e media per il restante 18%, con alta e media pericolosità geomorfologica. La stessa costa presenta lunghi tratti sprovvisti di aree destinate a parcheggio ed alcuni di essi perfino privi di camminamenti sicuri per i pedoni.

A tutto ciò va aggiunto che sulle marine di Tricase insiste oltre alla popolazione locale, 18.000 abitanti, anche la popolazione dei comuni limitrofi.

Marina Serra

In considerazione di quanto sopracitato, e in rapporto a quanto previsto dal Piano Comunale così come proposto, si ravvisa un serio e potenziale rischio che le poche area accessibili alla cittadinanza siano totalmente o parzialmente privatizzate, rendendo di fatto poco fruibile l’accesso pubblico e gratuito alla costa. Nello specifico si mette in evidenza che seppure soltanto il 17% dei 9 km sia destinato a SB (stabilimenti balneari) e SLS (spiagge libere con servizi), in concreto queste aree sono per la maggiore individuate in quelle poche zone accessibili. Di fatto resterebbero SL (spiagge libere) le aree non accessibili o limitatamente accessibili.

Si mette in evidenza anche che le superfici SB sono da intendersi come totalmente date in concessione e che le SLS prevedono servizi a pagamento e una concessione fino al 50% della superfice al potenziale gestore. Inoltre, la realizzazione dei servizi previsti in queste aree porterà a un ovvio incremento di fruitori, che al momento non avrebbe alcuna risposta in termini di aree a parcheggio e di ricettività.

Pertanto, l’Associazione, oltre a proporre le proprie osservazioni - presentate all’Ente Comunale -, ritiene necessario aprire una seria e approfondita valutazione sull’impostazione totale del Piano chiedendo di fatto agli amministratori comunali di reimpostarlo lasciando come Spiagge Libere i luoghi ad oggi accessibili e indicando come SB e SLS tutte quelle aree al momento non accessibili, affinché vengano rese tali e usufruibili dai potenziali imprenditori che vorranno farne richiesta.

Il referente dott. Roberto Schimera

 

                                                                                                                        

 

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