di Maria Assunta Panico Assessore Urbanistica-Assetto del Territorio
Il Piano Comunale delle Coste è stato fin dal suo avvio elaborato grazie alla sinergia creata nella fase partecipativa con gli abitanti e le associazioni. Ma è dopo l’adozione del piano che la normativa prevede il momento fondamentale della partecipazione civica. Fino a 30 giorni dalla data di deposito chiunque può, infatti, presentare osservazioni al progetto di piano. Sulle osservazioni ed opposizioni, pervenute, il Consiglio Comunale è tenuto a formulare le proprie deduzioni e, nel caso, l’accoglimento delle osservazioni determina una integrazione del piano adottato. Le osservazioni e le opposizioni costituiscono, quindi, la fase più importante della partecipazione dei privati e delle associazioni in sede di formazione degli strumenti urbanistici. Una prima adozione del Piano Comunale delle Coste, con l’apertura alle osservazioni era già stata effettuata a gennaio scorso, l’Amministrazione ha, successivamente, accolto le osservazioni pervenute, ha preso atto dei pareri degli Enti e modificato il piano. Con la seconda adozione si riaprono i termini per le osservazioni, creando un’ulteriore occasione di partecipazione. Questa lunga premessa è volta a sottolineare che è scaduto il tempo dei commenti generalisti e delle inutili metafore, ed è giunto il momento, istituzionalmente stabilito, per apportare contributi puntuali, concreti, rispettosi dei piani regionali e dei pareri degli Enti già acquisiti. L’Amministrazione Comunale ritiene che la ricchezza di habitat della fascia costiera e la presenza del coralligeno rappresentino una particolarità rilevante per il territorio ed una opportunità per uno sviluppo sostenibile. E’ mortificante dover constatare che, ancora oggi, alcuni considerano i beni ambientali come freno per lo sviluppo fino a ritenere un’eccellenza ecologia del paesaggio marino di Tricase un elemento tossico per l’economia del territorio. I beni ambientali sono beni pubblici per eccellenza. Le scelte effettuate per difendere l’ambiente vanno a vantaggio di tutti. Il concetto di sviluppo è molto più ampio di quello di crescita economica; include anche elementi qualitativi, culturali, di fruizione turistica responsabile. In effetti, la tutela dei fondali marini si attua anche limitando la proliferazione di piccoli porti e l’ormeggio delle piccole unità pescherecce e da diporto; tali attività, se non debitamente regolamentate, possono risultare incompatibili con la conservazione degli habitat sopra descritti: ciò sia per cause meccaniche dirette (ingombro dei natanti, sollecitazioni meccaniche dovute al trascinamento delle catenarie) sia in seguito alla realizzazione di opere di difesa volte ad accrescere la protezione dello specchio acqueo e che possono alterare la dinamica sedimentaria. Nei fondali caratterizzati dal coralligeno le ancore operano una frantumazione diretta del fondale roccioso, determinando un’erosione accelerata che può portare ad una graduale perdita di biodiversità. La realizzazione di aree di sosta precostituite quali i campi ormeggio con gravitelli assicurati al fondale da sistemi a basso impatto ambientale e visivo, così come previsti nel Piano Comunale delle Coste, può azzerare il fenomeno dell’erosione dei fondali e la conseguente perdita di biodiversità, generando un’offerta aggiuntiva di posti barca e servizi per il diporto senza il ricorso a nuovi porti turistici. I campi ormeggio telematici, finalizzati ad ospitare i diportisti per periodi brevi, per piccoli transiti, pernottamenti o semplici soste durante un’escursione, rappresentano una delle più interessanti best practices emerse in questi anni. Nel quadro dei progetti di collaborazione transfrontalieri Italia-Grecia finanziati con i fondi Interreg, è stata effettuata l’esperienza di campi ormeggio telematici ad Otranto e presso il litorale di Punta Anyà (Patrasso). Il progetto coinvolge la Regione Puglia, il Comune di Otranto, la ADEP (Società Municipalizzata del Comune di Patrasso) ed il CONISMA (Consorzio Interuniversitario Studi sul Mare). Il Piano delle Coste adottato dalla Giunta Comunale prevede scelte innovative nella fruizione del mare, in linea con quanto sta avvenendo a livello nazionale ed internazionale. L’Amministrazione Comunale vuole pianificare uno scenario di crescita orientato a mantenere un equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico, equità sociale opponendosi con fermezza a modelli di sviluppo arcaici che considerano il territorio un bene di consumo. Un’altra critica che è stata fatta al Piano delle Coste è quella di aver voluto recuperare spazi idonei come luoghi di aggregazione, spettacoli e manifestazioni prendendo le distanze da concetti limitanti quali l’equivalenza tra sviluppo turistico e posto auto a “ridosso del proprio asciugamano”, Tricase ha ormai abbandonato questo modello di pseudo crescita e nel nuovo modo di intendere la fruizione del mare e della costa intende percorrere le strade della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Si vuole infine, di nuovo, ricordare che chiunque può presentare osservazioni al progetto di piano, servendosi della modulistica predisposta e che il Consiglio Comunale valuterà qualunque apporto e suggerimento che sarà inviato.