L’avventura delle Associazioni Tregiriditè e Zig nei Campi Saharawi | Febbraio 2015.

Anche quest’anno gli instancabili viaggiatori delle associazioni 3giriditè e Zig hanno concluso positivamente il viaggio-missione nei campi profughi Saharawi nei pressi di Tindouf (Algeria del Sud). Nel deserto dell’hammada vivono in esilio, ormai da 40 anni, circa 300.000 rifugiati del popolo Saharawi scacciato dalle coste del Sahara Occidentale e confinato in una delle zone del mondo più ostili alla presenza umana a causa della scarsità di acqua e del clima torrido. Il gruppo, composto da Agnese Dell’Abate, Alberto Piccinni, Grazia Martella e Pierluigi Bello, insieme all’ accompagnatore Fdili e alla giovanissima amica Warda, ha speso i primi giorni per conoscere la realtà di riferimento e incontrare i bambini e le famiglie del progetto di accoglienza estiva. Bimbi con disabilità e malattie che da 6 anni vengono ospitati nel Capo di Leuca per seguire percorsi medici e rieducativi. Ai piccoli viene data la possibilità di effettuare cure ed operazioni, di imparare l’italiano, di acquisire autostima, autonomia e sicurezza nelle relazioni interpersonali come nel caso di Mahmud che ormai ha lasciato la scuola speciale e frequenta la classe insieme a tutti i suoi coetanei o come Nasra che ha subìto due interventi di chirurgia plastica e ortopedica, conosce bene l’italiano e aiuta la mamma malata occupandosi del fratellino più piccolo. Mohammeddu e Hammadi ormai sono diventati grandi, frequentano la scuola e sembrano godere dell’amore e delle attenzioni della famiglia e della comunità. Mohammeddu è famoso nella sua wilaya per il suo carattere estroverso e la sua attitudine ballerina; Hammadi si conferma una mente creativa e puntigliosa sempre alle prese con collage e costruzioni fantasiose. Anche Enzaha ormai è una bellissima signorina che aiuta la famiglia nelle faccende di casa, indossa gli occhiali e la melfa (tradizionale abito femminile). Il piccolo grande Addad (famoso in Italia per la sua somiglianza con l’attore Vin Diesel) vive coperto dalle attenzioni della famiglia e ritornerà in Italia per seguire una rieducazione motoria che, speriamo, gli possa permettere di camminare (come si dice da quelle parti, inshallah!). Oltre a questi, il gruppo incontra Hyeba, Brahim e Lehbib e i due nuovi ospiti: El-Ghalia (osteosarcoma femorale) e Abdallahi (infiammazione tendinea al piede la cui natura è da verificare). In questi emozionanti incontri non si parla la stessa lingua ma si riesce a comunicare un po’ in spagnolo, un po’ grazie alle traduzioni dall’hassania (dialetto arabo) dell’amico Fredy e dei bambini. Non mancano gli scambi di doni e i momenti di convivialità con riso, cuscus, carne di cammello e di pollo, latte di capra e ovviamente innumerevoli giri di thè. A testimoniare la volontà di scambio e confronto con lItalia, il 22 febbraio i bambini saharawi hanno effettuato un collegamento Skype con l’Italia dove si svolgeva la tradizionale pentolaccia organizzata dalla stessa associazione insieme ai bimbi e alle famiglie di Tricase. Per una maggiore comprensione della realtà sanitaria dei campi, i giovani volontari visitano anche le strutture ospedaliere di Rabouni (Centro Amministrativo della Repubblica Araba Democratica Saharawi), di Smara e di Bol-la dove vengono consegnati i farmaci e i camici raccolti appositamente in Italia e le tavole anatomiche donate dalla famiglia Bello. In questo modo sono state attivate realtà sanitarie ed educative di grande qualità sia nella struttura che nel loro funzionamento. Interventi specifici, qualitativi e misurati al contesto, esempi di cooperazione virtuosa che diventano il modello che le associazioni salentine seguiranno per intraprendere nuove azioni a sostegno del popolo del deserto. Parallelamente è stata definita la seconda edizione del progetto Desert Session, la residenza musicale che coinvolge musicisti italiani e musicisti Saharawi che si svolgerà nel Capo di Leuca a cavallo tra Luglio e Agosto 2015. Nel deserto il gruppo dell’ass. Zig ha avuto modo di incontrare anche la grande cantante Mariem Hassan ospite ad Alessano per la prima edizione del progetto nel 2013. Mariem vive in Spagna ed è affetta da una grave malattia ma non riesce a stare lontana dalla jaima di Smara dove torna abitualmente per incontrare sua madre e la sua famiglia, prendere il thè e raccontare le storie e i ricordi dei tempi passati. Insieme a lei, abbiamo incontrato anche la sua storica amica e compagna di vita: l’energica ballerina Vadie Chein. È stato realizzato un incontro con la scuola speciale della wilaya di Bujdour, dove, grazie alle competenze di Alberto, sono state suggerite alcune pratiche ludiche e terapeutiche legate alle potenzialità del suono, della manualità e della motricità. Un momento di grande emozione insieme ai bellissimi ragazzi della scuola: Gidellu (sordomuto), Barekallah (ritardo mentale), N’ghia (problemi ai piedi), Hadika (sindrome down) ...e le nostre vecchie conoscenze Mohammeddu, Hammadi, Budda, Bomba. L’Associazione ha partecipato alla parata nazionale del 27 Febbraio e alla famosa manifestazione sportiva e culturale “Sahara Marathon 2015” esibendo una bandiera in rappresentanza degli enti e delle associazioni salentine vicine al popolo saharawi e percorrendo la corsa in versione ballerina nella simpatica veste di una caffettiera e di una teira, simboli di un rituale di convivialità che in Italia come nei campi profughi Saharawi rappresenta la base delle relazioni umane e del rapporto tra l’uomo e il tempo, una pratica di evasione in cui ci si scambiano informazioni e notizie con i parenti e i vicini di casa, un momento amaro e dolce che ci aiuta a condividere e affrontare le difficoltà che la vita ci riserva. Dopo un falò nel deserto scandito dal ritmo ipnotico della pizzica e del haul e una bella scorpacciata di spiedini di cammello, i viaggiatori fanno ritorno in Italia mettendosi a lavoro sui progetti in corso e cercando di mettere a fuoco le idee e le suggestioni del viaggio per trasformarle in nuove stupende esperienze.

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