di Giuseppe R. Panico La cattiva politica è come un deserto ove i buoni fatti sono pochi (come le oasi) ma le parole sono più numerose dei granelli di sabbia che, mossi dal vento, sempredisfano e creano dune e canaloni e confondono il cammino. Affabulatori, narratori e favellatori, creano poimiraggi ed illusioni e in tanti corrono loro incontro portando il loro voto o il loro obolo per poi rimanere… insabbiati o rinsecchiti. E il sottosviluppo avanza. A farlo avanzare sono anchele “insane” opere pubbliche e la trascuratezza per quelle più razionali e necessarie. Come la “megarotatoria” di Lucugnano che, più che a far pascolare le pecore, meglio si presta a scudisciare i tanti“asini”che, in virtù del loro incarico e delle loro responsabilità politiche e territoriali “non potevano non sapere”. Da noi, purtroppo, il vero giornalismo d’inchiesta è piuttosto raro e il”freedom information act” (libero accesso agli atti) è ancora lontano dalla nostra scarna democrazia. Forse quel “cerchio magico” serviràa far atterrare gli UFO e consentire ai marziani di ripopolare il Salento viaggiando per i nostri paeselli marini e… montani in…metropolitana di superficie. A Roma gli extraterrestri ci avevano già provato conun sindaco detto“il marziano” per la sua distanza siderale dai veri problemi della città. Ora vi è una sindaca che,discendendo “dalle stelle”,si spera non sia siderale pure lei fra i tanti problemi terra-terra della città eterna. In questo nostro ‘Salento qualcosa di eterno e terra-terra lo abbiamo pure noi ed è il nostro sottosviluppo. Ne sono un’immagine le carrozze della Sud-Est sempre vuote, semivuotee “scandalose”. Ora la preannunciata elettrificazione (e poi… la metropolitana di superficie) sembra poter dareuna scossa al nostro torpore e fare… il miracolo,moltiplicando passeggeri e turisti. Se ne sentono di cotte e di crude, peccato che non siano condite da adeguate motivazioni tali da giustificare la “magna spesa” o il costo/efficacia per la sua realizzazione ela successivagestione o supportate da un organico e credibile nuovo “Piano Trasporti Salentino” Un’altragrande opera pubblica pertroppi affaristi e ben pochi utenti? In un precedente mio articolo sul Volantinogià consideravo come costo/efficace un più rapido e frequente collegamento per metro- ferrovia solo il tratto Maglie- Lecce -Brindisi (aeroporto). Un “Salento Terminal” baricentrico a Maglie, con un grande parcheggioove far confluire i passeggeri via shuttle su gomma e con partenza dai tanti “City Terminal” dei comuni salentini. Il resto dei tratti ferroviari verrebbe dismesso o destinato ad altre funzioni(piste ciclabili, occasionali trenini della domenica a sfondo turistico- paesaggistico, etc). Gli ampi spazi delle stazioni e relativi edifici (ormai inglobati nel contesto urbano) verrebbero trasformati in parchi pubblici/parcheggi/city terminal/ostelli giovanili. Verrebbero inoltre a decadere tutte quelle servitù ferroviarie che tanto limitano e condizionano l’assetto urbanistico per quello che potrà ancora essere un misero numero di passeggeri. Non si può infatti non tenere conto sia delle superstrade già realizzate (verso Otranto, Gallipoli e prossimamente Leuca con la 275), sia dei tantissimi trasporti già efficacemente e più economicamente operati dalla stessa Sud Est con pullman, sia del particolare contesto sociale ed economico-industriale del nostro Salento. Non vi sono più tanti studenti che pendolano giornalmente per la frequenza di scuole a Lecce insieme a migliaia di operai/impiegati.Il turismo poi è da sempre come un fuoco di paglia che dura poche settimane l’anno. Il tasso anagrafico dei tanti comuni salentini evidenzia inoltre come gli abitanti siano sempre meno, più vecchi, più poveri e più disoccupati,più pensionati, con meno nascite e tanta emigrazione giovanile. Un Salento che va lentamente desertificandosi ed ove nemmeno i migranti intendono fermarsi. La loro presenza è, al momento pari a circa il 2% a fronte del 12-13 %delle città del Nord. Non saranno dunque i sempre meno salentini ad affollare la metro del miraggio sull’attuale tracciato Sud Est, né i marziani in abito politico, né un turismo da mordi e fuggi. Forze lo saranno gli stessi migranti subsahariani che in questi giorni arrivano migliaia dopo migliaia nei porti del nostro Sud e che oravengono smistati in massa anche da noi e che nessuna nazione al mondo si sogna di accogliere. “Il Salento come la Florida” scrivevo un decennio fa, pensando ad un Salento più efficiente, accogliente e modernocome attrattivaverso il “buon ritiro” di tanti anziani e pensionati d’Italia che ora invece preferiscono altri paesi stranieri più organizzati, economici, ospitali e…razionali. Il Salento come l’Africa verrebbe da dire oggi pensando a borghi e paesi che tendono a scomparire o da trasformare inoasi e ostelli di stato per chi arriva dal mare. Forse un giorno troveranno loro il modo di far risorgere il Salento, quel Salento che, privo di concreti, credibili e moderni piani di sviluppo, ma ricco solo di eventi o “passatempi” estivi e tracimazioni verbali che spesso ricordano il “Facite Ammuina” della Napoli d’altri tempi, non si intende o non si sa far crescere.