fonte Regione PUGLIA
Fondo per Rsa e centri diurni, la Regione stanzia 199 milioni
Il contenimento della spesa determinato dal disavanzo in sanità non intaccherà il budget che la Puglia destina per il 2023 alle prestazioni delle strutture sociosanitarie accreditate.
La Giunta ha infatti determinato il “Fondo invalicabile di remunerazione regionale” per l’anno in corso, destinato all’acquisto delle prestazioni da Rsa e Centri diurni, che ammonta a 199 milioni 612mila euro. Scelta che conferma il piano dello scorso anno facendo tirare un sospiro di sollievo agli operatori, che temevano la mannaia dei tagli. Ma che introduce anche alcune novità sui requisiti.
Il Fondo
«Il Fondo unico di remunerazione non comporta maggiori oneri a carico del Fondo Sanitario Regionale in quanto rientra nelle quote del fondo indistinto assegnato alle Aziende Sanitarie Locali - spiega l’assessore con delega alla Sanità Rocco Palese -. Nonostante i problemi economici, l’ente ha ritenuto di dare priorità a questo tipo di servizio, necessario a venire incontro alle esigenze di utenti e famiglie».
Il fondo sarà così ripartito: 64 milioni andranno alla Asl Bari, 43 milioni alla Asl di Lecce, 29 milioni alla Asl di Taranto, 27 a quella di Foggia, 18 alla Asl di Brindisi e 16 alla Bat. In Puglia le strutture autorizzate a operare nell’ambito dei servizi sociosanitari sono in tutto 212, di queste le Rsa che trattano pazienti non autosufficienti sono 91, i centri diurni 35, le Rsa per disabili sono invece 28, mentre i centri diurni per disabili sono 58.
Il maggior numero si trova in provincia di Bari (67) e Lecce (73). A seguire Foggia, Taranto, Brindisi e Bat. Il 79% delle strutture verificate, pur avendo ottenuto parere favorevole da parte del competente Dipartimento di prevenzione, possiede però carenze sui requisiti organizzativi previsti dalla legge. Nella maggior parte dei casi si tratta di un disallineamento dovuto alla carenza di personale