Sabato 28 novembre 2015, io, Anna De Iaco, appartenente alla classe III A della Scuola Secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo Tricase - via Apulia, insieme ad altri cinque miei compagni di classe, Federica Nicolì, Nicolò Morciano, Cesario De Roma, Luca Nuccio e Alberto Martella, ad alcuni dei nostri genitori, alla dirigente, prof.ssa Eufemia Musarò, e alla nostra prof.ssa di Arte e Immagine, la prof.ssa Scupola, siamo stati invitati al Convegno Tenera è la notte, organizzato per diffondere il messaggio che la notte può essere vissuta dai giovani in modo sano e in sicurezza. A questo Convegno, che si è tenuto a Lecce presso il Castello Carlo V e che è stato organizzato dalla Prefettura e dal Comune di Lecce, con il sostegno dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e del SILB (Associazione italiana imprese di intrattenimento di ballo e di spettacolo), siamo intervenuti per essere premiati perché abbiamo avuto l’onore di vincere il primo premio del concorso “La notte giovane”, riservato alle scuole della provincia di Lecce. Al Convegno hanno partecipato diverse autorità come il Prefetto di Lecce Dott. Claudio Palomba, il Sindaco della Città di Lecce dott. Paolo Perrone, il Presidente FIPE/Confcommercio Dott. Lino Stoppani e il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecce, professore Vincenzo Nicolì; a coordinare il tutto il direttore del TGR Puglia Dott. Attilio Romita. Per partecipare al concorso, io e i miei compagni ci siamo confrontati sui rischi e i pericoli in cui possono incorrere i giovani quando vanno in discoteca per divertirsi la notte e ci siamo messi all’opera realizzando una serie di fumetti, che abbiamo poi raccolto e riordinato in una presentazione Power Point. Questi fumetti raccontano la serata di un gruppo di ragazzi finita male perché uno di loro ha accettato da uno sconosciuto un cocktail con dentro una “pasticca”, andando a finire in ospedale. Ma all’improvviso si presenta loro la possibilità di tornare indietro nel tempo e di rivivere la loro serata in modo divertente e sano. Il ragazzo, infatti, avendo capito la lezione, non accetta il cocktail e il giorno dopo può godersi le soddisfazioni del suo lavoro di architetto. La morale del nostro elaborato, quindi, è che la notte ci si può divertire in sicurezza e che non bisogna accettare cibo o bevande da persone a noi sconosciute, perché potrebbero averci messo sostanze stupefacenti e le conseguenze potrebbero essere disastrose. Vogliamo far capire anche che qualsiasi sciocchezza noi facciamo, dalla più banale alla più grave, coloro che ne soffrono maggiormente sono sempre le persone a noi più vicine, a partire dai genitori, e che se invece viviamo secondo sani principi, possiamo avere molte soddisfazioni dalla vita. Tornando al Convegno, prezioso ed emozionante è stato il discorso, rivolto a noi ragazzi, della mamma di Lorenzo Toma, giovane diciannovenne morto durante una serata come tante in discoteca per una malformazione cardiaca (cardiomiopatia ipertrofica), di cui né lui stesso né i suoi genitori erano a conoscenza. La signora ha voluto sottolineare che, se nel locale ci fosse stato un defibrillatore, suo figlio avrebbe forse avuto qualche possibilità di salvarsi. Ed è per questo motivo che noi come scuola abbiamo deciso di impegnare il premio vinto (1000 euro) per acquistare uno o più defibrillatori e per organizzare un corso di formazione, anche aperto al territorio, per l’utilizzo di questi strumenti che possono salvare la vita in caso di emergenze o difficoltà cardiache. A tal proposito, sono intervenute due esperte per dare dimostrazione di come sia semplice l’utilizzo di un defibrillatore portatile anche da parte di una persona non qualificata. Altrettanto emozionante la testimonianza di Giorgia Benusiglio, che all’età di diciassette anni ha dovuto subire un trapianto di fegato per avere ingerito una mezza pasticca di ecstasy mentre era in discoteca con degli amici. Giorgia ora racconta la sua esperienza nelle scuole per invitare i giovani a non fare uso di sostanze stupefacenti. Al termine del Convegno c’è stata la tanto attesa premiazione con la consegna di un attestato da parte del Sindaco di Lecce e la visione del nostro lavoro, creato con grande dedizione pensando ai tanti giovani che hanno perso la loro preziosa vita nei locali notturni per aver fatto uso di droga o alcool. Grande la soddisfazione di noi ragazzi, della dirigente, prof.ssa Eufemia Musarò, della prof.ssa Addolorata Scupola e dei nostri genitori per il prestigioso riconoscimento. Voglio infine ricordare che da questo Convegno noi ragazzi abbiamo imparato molto, grazie soprattutto alle testimonianze che abbiamo ascoltato, perché abbiamo capito che il dono più importante nella nostra vita è la vita stessa e che, per essere accettati dagli altri, non bisogna fumare o bere alcool o emulare falsi miti, ma essere semplicemente se stessi, perché la diversità è un pregio, non un difetto!