Caro Direttore, in occasione della tumulazione dei resti mortali di mio Padre, Giuseppe Codacci-Pisanelli, nel Cimitero di Tricase vorrei riferirle alcuni dati storici sulla storia sua e su quella dei suoi avi. Giuseppe Pisanelli, Tricasino di nascita, nacque nel 1812 e fu un illustre giurista e uomo politico del suo tempo. Ministro di Grazia, Giustizia e Culti dapprima nel Governo di Garibaldi, a Napoli, e poi dopo il 1861 a Torino con Minghetti, si trasferì a Firenze nel 1865 quando la Capitale d’Italia venne spostata in quella Città, in attesa della soluzione della “Questione Romana”. A Firenze conobbe una giovane vedova, Bianca Naldini, che aveva tre figli nati dal primo marito, Luigi Codacci. La sposò e la portò con sé a Tricase, insieme ai tre figli di lei. Giuseppe e Bianca non ebbero figli. Per testamento Giuseppe Pisanelli costituì erede il minore dei figli della moglie, Alfredo Codacci, con il “modus” di aggiungere al suo cognome quello del patrigno, Pisanelli. Per decreto reale Alfredo divenne “Codacci-Pisanelli”. Alla morte di Giuseppe Pisanelli il Municipio di Napoli, già Capitale del Regno delle Due Sicilie, offrì alla sua famiglia la sepoltura del defunto nel “Recinto Uomini Illustri” del Cimitero di Poggio Reale, dove tuttora riposa, accanto a Benedetto Croce, De Santis e altri illustri cittadini dell’ex Regno del Sud. Alfredo Codacci-Pisanelli fu a sua volta giurista e uomo politico, e ricoprì vari incarichi governativi fino all’avvento del fascismo, nel 1922. Convinto antifascista, fu inviso alla maggioranza parlamentare di quel periodo, nonché dei cittadini di Tricase, che “nemmeno mi rispondono al saluto”, come soleva dire al figlio Giuseppe. Chiese al Comune di Tricase di poter avere un lotto di terreno nel cimitero cittadino, dove fare edificare la sua tomba, ma il Municipio rifiutò. Il suo risentimento fu tale che decise, come disse chiaramente alla moglie, di non essere sepolto a Tricase, Il Principe Gallone, avendolo saputo, gli offrì in dono la c.d. “Chiesa Sconsacrata”, della quale era proprietario, quale sua ultima dimora. Alfredo, negli ultimi momenti di lucidità precedenti all’agonia finale, disse alla moglie: “No, perché sarebbe Tricase”. Dopo la sua morte la vedova fece seppellire la sua salma nel cimitero di Napoli, accanto a quella del patrigno, Giuseppe Pisanelli. Giuseppe Codacci-Pisanelli, figlio di Alfredo, fu a sua volta insigne giurista e uomo politico, membro dell’Assemblea Costituente, Ministro della Difesa, e successivamente di altri Dicasteri. La sua fama internazionale è legata al suo incarico di Presidente dell’Unione Interparlamentare negli anni della c.d. “Guerra Fredda” tra U.S.A. e U.R.S.S.; nel 1962 si recò più volte a Mosca e a Washington per incontrare Krushof e J.F.Kennedy in occasione dell’insediamento di missili sovietici a Cuba, nel Mar dei Caraibi, a poche miglia di distanza dallo stato più a SW degli U.S.A., la Florida. Contribuì ad evitare lo scoppio del III conflitto mondiale. Alla sua morte la famiglia ha sepolto le sue spoglie nel cimitero di Napoli, accanto a quelle del padre Alfredo, e di Giuseppe Pisanelli. Il Comune di Tricase ha voluto concedere un lotto nel Cimitero Nuovo per raccoglierne le spoglie. Recentemente i resti mortali di Giuseppe Codacci-Pisanelli sono stati tumulati nella cappella edificata in tale Cimitero. Sulla sua lapide è inciso un brevissimo epitaffio; sono le parole usate da Luca per descrivere Giuseppe, promesso di Maria, e sono scritte nelle lingue più care a mio Padre: il greco e il latino. ΑΝΗΡ ΔΙΚΑΙΟΣ ΕΝ - Fuit vir iustus. La Famiglia è particolarmente riconoscente all’Amministrazione Comunale e al Popolo di Tricase per la disponibilità, generosità e affetto dimostrati nel promuoverne la definitiva sepoltura nella Città di Tricase. Giuseppe Codacci-Pisanelli non era cittadino di Tricase per nascita, ma per convinta adozione.