Il Comune di Tricase ha speso 70.000 euro per le manifestazioni estive. Non mi soffermo sulla opportunità di spendere una cifra così importante, rimane un indirizzo dell’Amministrazione. In passato governi cittadini hanno preferito contenere di molto o addirittura azzerare la spesa a tale titolo, ricorrendo a finanziamenti e sponsorizzazioni, al fine di destinare le risorse comunali ad altre esigenze o per alleggerire la tassazione. Tantomeno mi soffermo sulla valenza di ogni singola iniziativa. Piuttosto vorrei aprire una serena riflessione sulla scelta culturale di acquistare eventi di altri oppure di costruirne uno proprio, che cresca nel tempo e contraddistingua la Città. Cerco di spiegarmi con qualche esempio. “Alba in jazz” è una tappa, senz’altro suggestiva, del prestigioso Locomotive Jazz Festival giunto alla decima edizione ed organizzato dall’associazione Locomotive, da cui il Comune di Tricase l’ha acquistata per €.15.000 (costo complessivo €.20.000 per via dei servizi annessi). È stata pensata e si è tenuta per la prima volta sulla collina di S.Mauro a Sannicola, poi a seguito dell’avvicendamento delle amministrazioni in quel Comune e per interessamento della nostra, si è spostata a Marina Serra. Più o meno stesso meccanismo per una tappa del “Festival Popoli” organizzato da una associazione di Corsano (€.2.000+servizi), per uno dei pregevoli spettacoli coreografici dell’ “Itinerario Danza” organizzato dall’associazione culturale Balletto del Sud (€.7.000) e per altri ancora della rassegna estiva tricasina. Eventi che hanno richiamato spettatori e suscitato interesse, ma che non rivestono un tratto identitario cittadino, vuoi perché si svolgono anche altrove vuoi perché possono non ripetersi l’anno successivo per svariate ragioni (differenti scelte di questa o di altre amministrazioni oppure degli stessi organizzatori). E allora perché non elaborare, scommettere e lavorare su una iniziativa, rassegna o evento unico che sia e rimanga di Tricase? Che coinvolga l’intera comunità e venga avvertito come risorsa saliente della Città, a prescindere dalle amministrazioni che si succedono? Qualcosa di cui se ne parli tutto l’anno così da promuovere costantemente ed efficacemente il nostro territorio? Proprio come accade in Comuni vicini, si pensi al “Mercatino del Gusto” di Maglie, alla “Focara” di Novoli, alla “Notte Verde” di Castiglione, per non parlare della “Notte della Taranta”. Eventi che crescono ogni anno a dismisura d’occhio e costituiscono ormai una ricchezza in ogni senso per le rispettive comunità che ci credono e ci mettono del proprio. Eventi che il più delle volte danno vita a Fondazioni o altre forme giuridiche in grado di intercettare misure di finanziamento considerevoli, non pesando più sul bilancio comunale. Se si fa caso, solo la manifestazione del Presepe Vivente si tiene ininterrottamente da 35 anni e fornisce la dimensione di un evento di comunità apprezzato in ogni dove, su cui si dovrebbe puntare di più. Riflessioni che aprono il dibattito della cultura intesa come Bene Comune, per recuperare quel senso di appartenenza sbiadito da tempo.