Chiedere soccorso a Marx. Ma perché? Visto il fallimento del comunismo laddove storicamente si è realizzato? Eppure il mondo, per come si sta sviluppando, pone ancora una volta il tema forte delle diseguaglianze e della solidarietà o, per dirla in altre parole, del comunismo, per alcuni, e della comunione, per altri. Su questi temi radicali si è snodato il frizzante colloquio tra Ada Fiore, autrice di SOS Marx (Lupo editore) e Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca nell’incontro organizzato dal nostro Settimanale nelle Scuderie di Palazzo Gallone. Partendo dalla centralità del sapere filosofico, inteso come strumento per interpretare il mondo e come guida ad ogni azione che sia veramente utile, il dibattito ha affrontato poi il tema cruciale dell’intervento nell’economia capitalistica: è possibile ed è giusto l’intervento per evitare o porre rimedio alle storture di un sistema dove le differenze tra ricchi e poveri si fanno sempre più forti o è necessario abbattere quel sistema per un mondo diverso e più giusto? Iniziative che favoriscono una maggiore giustizia sociale ed un aiuto concreto alle persone sono state giudicate positivamente e da favorire nel doveroso intervento dello Stato e di chi, come la Chiesa, promuove l’uomo e la giustizia. E così i riferimenti sono andati, a titolo di esempio, al progetto Policoro della Chiesa pugliese e al microcredito della Diocesi di Ugento oppure ai cantieri di cittadinanza della Regione Puglia. Parlando di crescenti diseguaglianze, il confronto ha incrociato il tema attualissimo delle immigrazioni dai Paesi poveri, come conseguenza di ingiustizie insopportabili nella distribuzione delle ricchezze del mondo. Alle categorie del capitalista e del proletariato si è sostituita la divaricazione tra Nord e Sud del mondo e tra gruppi affaristici e masse sfruttate che, oggi, abbandonano la loro terra per cercare lavoro e dignità nel mondo occidentale. Ed il confronto si è spostato sulle nuove forme di sfruttamento e, per dirla con Marx, di vera e propria alienazione, come il lavoro presso i call center. Non è mancato neppure il riferimento alla deriva consumistica propria del capitalismo e a quella libertaria del marxismo. Se il consumismo ha pervaso lo stile di vita delle nostre famiglie, pronte ad acquistare l’ultimo cellulare avvertito come bisogno, non meno pericolosa è l’idea libertaria della società, dove alla attenzione all’altro e quindi alla comunità si sostituiscono le scelte, spesse egoistiche, dei singoli. Come conciliare allora la prospettiva di un bene comune, di una società di eguali, attenta all’altro o al prossimo se poi si ritiene che tutto sia consentito anche a discapito dell’altro? Temi forti, dunque, trattati, tuttavia, in coerenza con il riuscito sforzo divulgativo che caratterizza la scrittura di Ada Fiore, che, dopo il libro su Socrate, si è ora cimentata con un filosofo dalle grandi implicazioni politiche come Marx. Uno sforzo divulgativo reso possibile nell’incontro di Tricase anche dalla presenza di Mons. Angiuli, il quale, oltre a confermare una profonda preparazione filosofica, ha messo in luce, con brillante vivacità, i tanti spunti di attualità della dottrina sociale della Chiesa.