di Nunzio Dell'Abate Nell’elenco delle opere incompiute, diramato dal Governo e diffuso dai mass media anche di caratura nazionale, la rete irrigua di Tricase per il riutilizzo delle acque reflue depurate e sterilizzate figura al primo posto in Provincia e tra i primi in Regione per il maggior investimento di danaro.I lavori sono stati appaltati nel lontano 2004 e hanno subito un notevole ritardo per un errore di collocazione dell’impianto ed, una volta ultimati, l’opera è risultata non collaudabile per sviste progettuali e negligenze varie. Finora sono stati spesi sei milioni di euro, di cui oltre un milione di fondi comunali. La Regione ha più volte diffidato il Comune a collaudare e mettere in funzione l’impianto, pena la restituzione del finanziamento erogato.Non solo, l’impresa appaltatrice ha intrapreso diverse azioni giudiziarie nei confronti dell’ente comunale per svariati milioni di euro di risarcimento ed il mese scorso due sentenze, che hanno definito solo due di questi giudizi, hanno condannato il Comune a pagare 200.000 euro. L’impianto dovrebbe abbeverare circa 450 ettari di campagna e diminuire drasticamente lo sversamento nell’insenatura del Canale del Rio. Dinanzi allo stallo dell’opera ed alle prime condanne giudiziarie che hanno inciso sul bilancio comunale e quindi sulle tasche dei cittadini, abbiamo ritenuto di rivolgere un’interrogazione consiliare al Sindaco al fine di conoscere lo stato dell’arte e le ragioni del mancato collaudo, nonché il grado di rischio della restituzione del finanziamento già erogato. Ancora, quali siano state, sino ad oggi, le misure e/o interventi posti in essere per completare l’iter procedurale e mettere in funzione l’impianto di irrigazione dei reflui trattati. E, soprattutto, se e quali siano stati gli atti formali e/o le azioni intraprese nei confronti dei responsabili del ritardo e del mancato collaudo. Se ne parlerà nella seduta consiliare di martedì prossimo.

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