Turbativa d’asta e falso sono queste le ipotesi di reato sulle quali sta indagando la Procura della Repubblica di Lecce; gli accertamenti vedono interessati i vertici della società Gestam che da qualche mese ha avviato la gestione del servizio parcheggi a Tricase.La novità di questi ultimi giorni segna una svolta in una vicenda che già in passato aveva visto in contenzioso da una parte la coop. Apulia, precedente gestore del servizio, e dall’altra la Gestam: oggetto del contenzioso svoltosi innanzi alla Magistratura Amministrativa di primo e di secondo grado la procedura per l’affidamento dell’appalto. Sia il TAR di Lecce che il Consiglio di Stato hanno dato ragione al Comune che bene aveva fatto ad aggiudicare la gara a Gestam. Ora la Procura indaga su certificazioni che sarebbero state ottenute sulla base di false informazioni. Quel che sorprende è che, per acquisire le prove, la Procura abbia disposto il sequestro dei parcometri che sono ora incappucciati da nere buste di plastica. E’ ben comprensibile che la Procura sequestri le carte e i documenti ma il sequestro delle macchine per acquisire le prove della colpevolezza non trova una facile ed immediata spiegazione. Ma tant’è. Quel che è certo è l’interruzione di un servizio pubblico e il venir meno di un importante introito per il Comune (15.000 euro al mese) e il lavoro per non poche famiglie. La Magistratura deve accertare, questo è un bene; ma –e la domanda sorge spontanea- non si può arrivare alla verità senza creare un disservizio?

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