Avviato il servizio di trasporto per le marine di Tricase Porto e Marina Serra; il servizio navetta coprirà il periodo dal 29 giugno al 15 settembre nella fascia oraria 9,00/18,30.

La Giunta Comunale, con delibera n. 149 del 20 giugno, ha previsto che il servizio venga svolto con due itinerari entrambi in partenza dal largo nei pressi del Liceo Comi: il primo itinerario con un mezzo da 27 posti, con corse ogni mezz’ora per Tricase Porto e un altro itinerario per Marina Serra con un mezzo da 15 posti, con corse ogni ora.

Il servizio verrà integrato –ed è questa una novità- con il collegamento tra Lucugnano e Depressa con 3 corse giornaliere, riservato in particolare alla popolazione anziana e/o sprovvista di mezzi autonomi fino alla fermata del Liceo Comi (Lucugnano - Depressa – Liceo Comi) in modo che si possa poi fruire del trasporto alle Marine.

Il servizio è stato poi affidato, con determina n. 221 del 3 luglio, alla ditta Viaggi Sperti al prezzo di € 67.613.35 oltre IVA al 10% e così in totale per € 74.374,68.

La finalità –così come dichiarato dalla Giunta- è quella di “offrire un servizio a turisti, visitatori e residenti e nel contempo di disincentivare l’uso di mezzi privati, in considerazione delle note carenze di aree a parcheggio, che sono fonte di pesanti disagi sia per i residenti delle marine che per coloro che, non trovando parcheggio, sono costretti a lunghe attese”.

Ed ancora: “Occorre, pertanto, dotare la città –spiega la Giunta- di un servizio di trasporto che consenta il raggiungimento di tali località anche ai giovani minorenni, alle famiglie e ai turisti privi di mezzi adeguati, garantendo condizioni di sicurezza stradale”.

A questo punto dovrà essere verificato se le finalità indicate dal Comune verranno raggiunte; se cioè prevarrà l’uso del mezzo pubblico sul mezzo privato e se le modalità di collegamento soddisferanno le esigenze della popolazione. Altra questione è se il non chiedere alcuna partecipazione economica ai viaggiatori, a prescindere dal loro reddito, sia un “fattore educativo”, considerato che l’andare al mare non è proprio un bisogno primario ed essenziale.

 

 

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