di Vincenzo ERRICO

Negli ultimi tempi, navigando tra social e piazze virtuali, ci si imbatte facilmente in post, spesso autocelebrativi, che ci raccontano dei lavori di restyling su piazze e strade urbane; ed altri di ex amministratori pronti a rivendicare la paternità di tali opere, o della loro capacità di ricerca e della loro bravura nell’ottenerne i finanziamenti, con il risultato di farci assistere ad un botta e risposta noioso e puerile. Piuttosto, chiediamoci: tali lavori come possono migliorare la vita dei cittadini?.

Ed è questo che a noi di TRICASE INSIEME sta più a cuore! Per questo, evitiamo di farci coinvolgere in queste diatribe da bar e proseguiamo nel cercare il modo per dare vita alle nostre idee progettuali, che - come già anticipato su queste pagine e sui nostri profili social - potrebbero ridisegnare il volto di Tricase.

Una delle possibili novità, riguarda quella che, fino al 1992, era una delle frazioni di Tricase, divenuta ormai parte integrante della nostra cittadina: TUTINO.

Siamo partiti dalla lettura di un libro scritto dal nostro concittadino Roberto Baglivo e ci si è aperto un mondo!

Il borgo di Tutino, il cui nucleo è sicuramente databile in età preromana, è il primo agglomerato urbano che ha dato origine alla Tricase che oggi viviamo. È ricco di storia e arte, dal Castello alla Chiesa, ai vicoli che lo attraversano.

Così abbiamo iniziato a far frullare le meningi e, confrontandoci con i cittadini, in special modo gli anziani, ivi residenti, abbiamo maturato l’idea che Tutino potrebbe diventare un parco museo archeologico a cielo aperto.

E, siccome a noi piace trovare il modo di realizzare le nostre idee, abbiamo consultato alcuni tecnici della sovraintendenza, nonché alcuni docenti dell’Università del Salento, archeologi locali e studiosi di storia Tricasina, ricevendo il plauso per l’idea e la massima disponibilità attraverso fattivi contributi ed espliciti impegni ad intercettare finanziamenti per trasformarla in realtà.

Durante le nostre consultazioni, abbiamo puntato la lente su importanti siti, come la via delle Zzicche, via della Cucumia, la Culonna, le tombe romane in zona Madonna della Pietà e le tracce di una torre normanna nell’atrio del castello, identificandoli come possibile meta di turismo culturale. Il tutto grazie anche all’utilizzo della tecnologia: oltre a rendere fruibili, nel rispetto della proprietà privata, i siti elencati, riunendo in un luogo i tanti reperti disponibili, con l’aiuto di strumenti informatici, si potranno realizzare spazi virtuali dedicati che permetteranno visite guidate e ricostruzioni, che faranno rivivere la storia di Tutino al tempo del suo splendore.

Che dire? C’è chi immagina la rigenerazione urbana ed il recupero sociale mattonando le piazze o stendendo manti di asfalto e chi come noi di TRICASE INSIEME studia e valorizza un patrimonio di inestimabile valore storico-culturale per farlo anche diventare occasione di rendita economica e di riscatto sociale di una comunità spesso lasciata ai margini.

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