di Alessandro DISTANTE

Di indubbio interesse e rilevanza è stata l’inaugurazione in questi giorni del nuovo polo scientifico a Tricase Porto per opera del CIHEAM di Bari. L’importanza, rimarcata dalla presenza di Autorità politiche, civili e religiose di ogni livello, è data dal costituire un avamposto per il confronto e la condivisione di esperienze e di valorizzazione per le comunità che si affacciano sul Mediterraneo con l’obiettivo di creare nuove filiere di sviluppo sostenibile. All’inaugurazione erano presenti ben 14 funzionari ministeriali provenienti da 10 Paesi: dall’Albania all’Egitto, dal Kenya al Libano, dalla Libia al Marocco, dalla Palestina al Senegal, dalla Tunisia all’Uganda, già a Tricase per la 4^ Edizione del Corso avanzato sullo Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere.

E’ un’iniziativa che testimonia la sempre maggiore centralità e rilevanza del nostro Mar Mediterraneo.

Allo stesso tempo, sempre a Tricase, continua l’attività di volontari che del Mediterraneo ne stanno facendo una ragione di vita.

Da un lato, la Caritas diocesana, guidata da don Lucio Ciardo e, dall’altra, il gruppo Mare Aperto capace di coinvolgere persone del Capo di Leuca intorno ad iniziative di aiuto umanitario e di accoglienza. Molte volte questo gruppo collabora con la Caritas superando antichi ed odiosi steccati.

Un polo scientifico quello del CIHEAM e un polo umanitario quello di Caritas e Mare Aperto; sono due poli che si attraggono, se è vero –come è vero- che la persona è formata da testa e da cuore. Due piani differenti, quindi, ma convergenti, perché all’aiuto umanitario devono affiancarsi politiche lungimiranti che consentano di migliorare le condizioni nei Paesi di provenienza e le politiche di sviluppo costituiscono, in questo senso, uno strumento fondamentale.

Una convergenza che tornerebbe utile e sarebbe di stimolo per la più vasta comunità di cittadini  che, al momento, partecipano dando in concessione al CIHEAM spazi pubblici e di tanto in tanto sostenendo iniziative di accoglienza di Mare Aperto e della Caritas; cittadini che, invero, sono sempre più chiamati a farsi carico della questione mediterranea che non è riservata a pochi addetti ai lavori ma che coinvolge la vita di ciascuno di noi, se è vero -come è vero- che la crisi demografica, la mandopera per lavori particolari e il dibattito sulla identità nazionale sono temi sui quali ogni tricasino è chiamato a riflettere e a prendere posizione, con la solidarietà e con la scienza o, in altre parole, con il cuore e con la testa

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