di Alessandro DISTANTE

Tricase (come il mondo) è alle prese con scelte epocali. Esagerato? Non direi e ve lo dimostro! Per convincersene basterebbe considerare tre luoghi fondamentali della nostra vita: il mare, la terra e la costa.

Il mare. Dal mare giungono persone che migrano per cercare terre dove non c’è la guerra o non c’è la fame o non ci sono persecuzioni. Il mare Mediterraneo torna ad essere al centro degli interessi del vecchio Continente: da un lato, gli immigrati con la loro disperazione e con chi propone (un vero assurdo), di costruire muri di sbarramento (Weber, presidente PPE) e, dall’altro lato, accordi per costruire, invece, ponti energetici per alimentare le nostre case e le nostre fabbriche. E Tricase che c’entra? In questi giorni, zona Ospedale, una donna proveniente dal Continente nero dormiva all’aperto fino a quando non è intervenuta la Polizia Municipale che ha provveduto ad un ricovero in un alloggio temporaneo (leggi articolo di approfondimento a pag. 5). Immigrazioni e sicurezza; Mediterraneo luogo di incontri oppure luogo di blocchi? Costruire ponti e canali (non solo energetici) oppure costruire muri?

Scelte epocali: non c’è che dire!

La costa. E’ in discussione in questi giorni il progetto finanziato con fondi CIS per realizzare lungo tutta la litoranea da Otranto fino a Leuca -e quindi anche per il tratto Tricase Porto-Marina Serra- una pista ciclabile. Il dibattito è se, restringendo la carreggiata, la litoranea debba diventare a senso unico. Dietro la pista ciclabile vi sono domande fondamentali: quale sviluppo turistico e quale salvaguardia della natura? Mobilità comoda e veloce oppure mobilità lenta ed ecologicamente sostenibile? Turismo di élite oppure turismo di massa? (Leggi articolo di approfondimento a pag. 4).

Scelte epocali: non c’è che dire!

La terra. Il batterio della xylella ha stravolto non solo la nostra economia agricola che, in larga parte, si basava sulla produzione dell’olio di oliva, ma ha stravolto il paesaggio, desertificando le nostre campagne piene, ora, di moncherini di alberi al posto degli ulivi secolari o millenari. Che fare? Ripiantare gli ulivi oppure cambiare coltivazione? Ritornare alla cura delle campagne o arrendersi al loro abbandono, magari riempiendole di pinete? Dare ristori per ripiantare o indennizzi per la mancata produzione? (vedi articolo di approfondimento a pag. 5).

Scelte epocali: non c’è che dire!

Scelte che ci interpellano, se è vero che Tricase si affaccia sul Mediterraneo, ha una splendida costa che è la principale attrazione turistica ed ha una antica economia agricola.

Scelte epocali: non c’è che dire!

in Distribuzione